Sembrava che la questione Movida di via de Benci fosse ormai un problema superato. Invece tornato in primo piano con chiusura e sequestro di ben 7 locali per aver continuato , secondo l’accusa a diffondere musica fuori norma dopo le ore 22. In questa ottica si registra la presa di posizione della titolare del Lochness che ha deciswo di non ottemperare alla chiusura. Si torna allo scontro frontale di circa un’anno fa. La procura ha così riaperto un fascicolo che sembrava chiuso. Seette bar e pub finiti nel mirino degli investigatori per i decibel troppo elevati. Si tratta del Mojo, di Kikuja, Mirò, Gallery, Ohibò, Soul kitchen e Lochness. Dovranno, secondo il dispositivo, chiudere dalle 22 alle 7 del mattino seguente.
Gli appostamenti dei vigili e controlli sul rumore hanno portato le forze dell’ordine a consegnare il provvedimento nel locali della zona di via De Benci.
Le reazioni. I cartelli del sequestro sono stati appesi alle vetrine, ma all’interno la gente ha potuto consumare l’aperitivo, fino alle 22. Poi luci spente. “Questa chiusura non me la posso permettere, io tengo lo stesso aperto, se la magistratura vuole intervenire lo faccia” dice Trine West, titolare del Lochness. “Non c’è lavoro, si fa già moltissima fatica a tirare avanti, questo provvedimento è un dramma” conclude.
“Accanimento su via de’ Benci – dice Federico Martini, titolare del Gallery – Questo è un colpo durissimo. La chiusua dei locali renderà deserta la strada”.
L’assessore. “Noi con il Patto della notte si è fatto un’indagine da cui viene fuori che il 40% acquista l’alcol fuori dai locali, stiamo affrontando il problema movida anche insieme alle altre grandi città italiane – afferma l’assessore Biagitti -. Nel Patto c’erano scritte cose, come quella di avvisare le forze dell’ordine in caso di schiamazzi: è evidente che i locali devono collaborare di più, se sentono assembramenti rumorosi devono chiamare i locali. I locali siano più attenti, serve da parte loro maggiore collaborazione. Anche se non non hanno la bacchetta magica, devono impedire i problemi di ordine pubblico” .
Confesercenti.
presidente dei pubblici esercizi: “E’ una situazione alluncinante, un provvedimento come questo in un periodo come quello natalizio è una mannaia, una mazzata terribile, basti pensare che molti locali hanno incassi del 50% rispetto agli anni passati e cercano di galleggiare. Chiudere i locali alle 22 significa togliere loro gran parte degli incassi.