Le esportazioni toscane nel periodo luglio-settembre 2013 hanno fatto registrare un +5,1% al netto dei flussi di metalli preziosi non lavorati (-4% il dato non corretto, che risente delle fluttuazioni del prezzo dell’oro).
Secondo i dati resi noti da Unioncamere Toscana, la ripresa delle esportazioni sui mercati Ue (+5,8% al netto dei metalli preziosi) si accompagna ad una nuova stagnazione nella domanda degli Usa (+0,2%), e a una continua crescita nei paesi asiatici (+28,5% la Cina) e in Medio Oriente (+9,4%). E’ il settore della concia-pelletteria (+11,9%), a fornire nel periodo il più elevato contributo alla crescita; bene anche farmaceutica (+23,4%), agroalimentare (+10,5%), abbigliamento (+9,5%) e calzature (+6,2%), prodotti tessili (+1,4%). Brillante la performance di gioielleria e oreficeria (+20,8%), e dell’elettronica (+25,7%). Cresce il valore delle commesse per macchine di impiego generale.
“Sono numeri positivi quelli che diffondiamo oggi relativi alle performance toscane sui mercati esteri – si legge in una nota dell’Unioncamere – segno che almeno una parte dell’economia regionale riesce, in tempi particolarmente difficili per i consumi interni, ad allargare il suo campo di azione e ad agganciare la ripresa della domanda sui mercati in crescita. Diventa essenziale, a questo punto, un’azione di coordinamento nella promozione delle piccole e medie imprese che, operano in filiere orientate ai mercati internazionali con produzioni ad elevato valore aggiunto. Il sostegno per il superamento delle barriere all’ingresso sui mercati internazionali passa attraverso un maggiore utilizzo di servizi avanzati – fra cui consulenza per marchi e design e per la formulazione di strategie di ingresso sui mercati emergenti – e soprattutto per il canale del credito, ad oggi a nostro parere il principale ostacolo alla diffusione dei primi effetti della ripresa”.