Caos Imu con l’arrivo del nuovo anno e la mini imposta da pagare entro il 24 gennaio. Per chi? Per cosa? Il 2014 inizia con un rompicapo per i contribuenti e con i Caaf presi di assalto. Questo per via della cosiddetta “mini Imu” sulla prima casa e sulle pertinenze. Il 44,25% dei Comuni toscani (127 su un totale di 287, tra i capoluoghi figurano Siena, Grosseto e Livorno) ha deliberato una aliquota Imu superiore allo 0,4% (soglia rimborsata dallo Stato): chi abita in questi Comuni dovrà pagare entro il 24 di gennaio questa “mini Imu”, il 40% del “di più” dello 0,4% (si arriva, al massimo, anche allo 0,6%, come ad esempio a Pietrasanta, Viareggio e San Marcello Pistoiese).
Il provvedimento riguarderà circa 330mila famiglie toscane. Risultato: tutti i contribuenti saranno costretti a tornare al proprio Caaf di riferimento o dal proprio commercialista per sapere se devono pagare e quanto. Sono circa 100mila i toscani che si sono già rivolti ai Caaf della Cgil, 100mila cittadini che prenderanno appuntamento e si metteranno in fila. Il Caaf, per assisterli, dovrà assumere un centinaio di persone per il tempo necessario e dovrà far pagare una tariffa sia pur minima (sui 5 euro, 3 euro se il tributo da versare è inferiore a 5 euro); qualche spicciolo che potrebbe essere, però, anche maggiore del tributo da versare. Il Caaf stima che il 15,15% dei contribuenti potrebbe essere esonerato dal pagamento della mini Imu, ma solo l’elaborazione della pratica potrà confermare l’eventuale esonero.
Non finisce qui: i Comuni, con un proprio regolamento, hanno deliberato l’importo di versamento minimo, al di sotto del quale si è esentati, versamento minimo che varia da Comune a Comune (si va dai 18 euro di Castelfiorentino ai 2 euro di Colle val d’Elsa, Civitella in val di Chiana, Montopoli in val d’Arno).
“Nel 2013 si è parlato molto dell’abolizione dell’Imu, da quest’anno si parlerà di Iuc. Intanto, con questa mini Imu, si sono create disparità tra i cittadini: chi non paga niente, chi paga qualcosa, chi paga di più. Noi come centri di assistenza fiscale siamo in imbarazzo”, spiega Paolo Graziani, presidente di Caaf Cgil Toscana. Che aggiunge: “Nel Paese dell’evasione fiscale, tantissimi lavoratori e pensionati ci hanno chiamato e ci stanno chiamando perché vogliono pagare e stanno cercando di capire come farlo. Ogni Comune ha un’aliquota Imu diversa che, insieme al versamento minimo – anch’esso variabile a seconda del municipio -, rende di difficile individuazione se l’imposta è dovuta o a quanto ammonta. In ogni caso, noi stiamo implementando i nostri servizi per metterci a disposizione di tutti: come sempre non lasceremo nessuno da solo”.
“Quando si parla del rapporto tra la pubblica amministrazione e i cittadini, si dovrebbe tenere conto che si toccano le persone in carne ed ossa – sottolinea Fulvio Farnesi, amministratore delegato di Caaf Cgil Toscana – Sulla mini Imu è stato fatto un pasticcio: i cittadini dovrebbero essere messi a conoscenza dei loro obblighi fiscali senza queste rincorse e incertezze”.