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Fiorentina soffre ma ci pensano Neto e Gonzalo (1-0)

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FIORENTINA – LIVORNO   1-0
Fiorentina (3-5-1-1): Neto; Roncaglia, G. Rodriguez, Savic; Cuadrado, Aquilani, Pizarro, Borja Valero (80’ Ambrosini), Vargas; Ilicic (60’ Joaquin); Rossi (70’ Matos). A disposizione: Munua, Tomovic, Compper, Pasqual, Olivera, Vecino, Wolski, Mati Fernandez, Rebic. All. Montella
Livorno (5-3-1-1): Bardi; Mbaye, Valentini, Rinaudo, Ceccherini (83’ Emeghara); Schiattarella; Luci, Benassi (89’ Siligardi), Duncan; Greco; Paulinho. A disposizione: Anania, Aldegani, Decarli, Gemiti, Piccini, Biagianti, Belingheri, Mosquera, Borja. All. Nicola
Arbitro:  Paolo Tagliavento
Marcatori: 66’ Rodriguez (F)
Ammoniti: 20’ Ilicic (F), 34’ Aquilani (F), 46’ Paulinho (L), 53’ Cuadrado (F), 69’ Rinaudo (L), 75’ Luci (L), 80’ Rodriguez (F), 85’ Schiattarella (L)
NETO 7: Almeno tre interventi prodigiosi, ma il miracolo vero lo compie sulla botta di Benassi direttavall’incrocio, un volo spettacolare quanto efficace che salva il risultato in un momento di grande difficoltàvper la Fiorentina scossa dall’uscita di Rossi e dal gioco duro del Livorno tollerato da Tagliavento.
RONCAGLIA 6,5: Dopo un inizio di stagione in sordina si ricatta nella prima uscita dell’anno nuovo sfoderando una prestazione gagliarda. Il ruolo di centrale nella difesa a tre è quello che esalta le sue caratteristiche, così come le esaltano la partita maschia e i contrasti sempre ai limiti del regolamento di cui sono protagonisti gli amaranto di Nicola. Lui la gamba non la tira mai indietro.
GONZALO RODRIGUEZ 7,5: Non segnava da tempo e, siccome la sua specialità sono i gol su calci piazzati, già si diceva che il meccanismo viola sui tiri franchi della Fiorentina, tanto efficace nella passata stagione, non funzionava più. Ma nella ripresa l’argentino decide di salire fino in cielo per mettere la palla in porta, un gol dal peso specifico incalcolabile, vista la difficoltà della squadra di Montella a sbloccare la gara. E nella sua partita c’è tanto altro, soprattutto un salvataggio sulla linea monumentale che vale i tre punti del derby.
SAVIC 6: Il Livorno ha una tattica semplice, almeno per un’ora di gioco: palla lunga per Paulinho e pedalare. Situazione nella quale si trova a nozze. Va più in difficoltà nel finale quando gli amaranto escono dal guscio e cercano disperatamente il pari. Perde un po’ la bussola, ma complessivamente se la cava.
VARGAS 5,5: Preferito a Pasqual nel 3-5-2 disegnato da Montella. Non offre una prova memorabile, anzi non riesce a spingere sulla corsia mancina come dovrebbe, facendo rimpiangere il capitano viola. Probabilmente la sosta non gli ha giovato e dovrà allenarsi sodo per ritrovare la forma raggiunta nel mese di dicembre.
PIZARRO 6: Torna titolare dopo un mesetto e l’inizio non è incoraggiante. I suoi lanci, generalmente proverbiali, sono spesso sballati e anche la circolazione della palla non è rapida come servirebbe. Sale, finalmente, di tono nella ripresa, pur non cancellando i dubbi che aleggiano sul suo stato di forma.
BORJA VALERO 5,5: Te lo aspetti bello pimpante e rigenerato dalla sosta, ma accade l’esatto contrario. Pare scarico sia dal punto di vista fisico che mentale. Tanto che perde palloni che, per uno come lui, dovrebbero essere elementari. Evidentemente le soste non gli fanno bene, anzi. Infatti non è la prima volta che, dopo una pausa, rientra in tono minore. Giusta la sua sostituzione a metà ripresa.
Dal 35’ st AMBROSINI 6: Si esalta nella battaglia finale, sfoderando i tacchetti e la grinta, senza paura di vedersela a muso duro con
alcuni giocatori del Livorno che picchiano a più non posso, con la licenza arbitrale.
AQUILANI 6-: Stavolta non gioca da regista, ma non convince lo stesso. Troppo lento a liberarsi del pallone e quasi svagato quando si tratta di far ripartire la manovra. Potrebbe riscattarsi nel finale quando si presenta solo davanti a Bardi, ma Tagliavento decide, non si sa perché, di fermare il gioco togliendo il vantaggio alla Fiorentina. Ammonito per un inutile fallo a metà campo. Da rivedere.
CUADRADO 6: Tagliavento lascia che i giocatori del Livorno lo tartassino, limitando il suo potenziale. Incassa colpi da far saltare le caviglie ed è naturale che non riesca a sprigionare tutta la sua classe. Torna in auge nell’ultimo spicchio di partita quando ha a disposizione praterie per innescare la sua velocità. Peccato che non centri mai la porta.
ILICIC 6-: Subito titolare nel 2014, ma la sua prestazione non entrerà certo nella storia. Comunque la condizione fisica sembra discreta e in costante miglioramento e non è certo tra i peggiori in campo quando Montella decide di richiamarlo in panchina.
Dal 16’ st JOAQUIN 6: Entra con il cosiddetto “piglio giusto”, rendendosi protagonista di un paio di discese palla al piede che mandano in ambasce la difesa amaranto.
ROSSI 6: Primo tempo sotto tono come tutta la Fiorentina. Molto meglio nella ripresa fino a quando  Rinaudo riesce a toglierlo di mezzo con un’entrata assassina da tergo. Un colpo vigliacco che Tagliavento punisce solo con il giallo. Il Franchi resta col fiato sospeso vedendolo contorcersi sul campo. Poi si rialza, anche se la prima diagnosi (probabile distorsione al ginocchio destro) è davvero molto preoccupante. Allora sorge spontanea una domanda: ma gli arbitri non dovrebbero punire severamente il gioco duro? E meno male che Tagliavento è un internazionale.
Dal 25’ st MATOS 6: Entra col furore giusto per battersi a viso aperto con i “martellatori” livornesi.
MONTELLA 6+: Schiera la Fiorentina con il 3-5-2 e, anche se con fatica estrema, riesce a esorcizzare il tabù che lo vedeva sempre sconfitto nella prima partita di gennaio. La squadra non gira come nei tempi migliori e lui ci mette un po’ troppo tempo a cambiare le cose, correggendo in corsa appena in tempo per centrare il successo. Comunque l’obiettivo era vincere e vittoria è stata. Ma a un prezzo molto alto: adesso la cosa più importante sarà capire come sta il ginocchio di Pepito Rossi, un responso che potrebbe decidere l’intera stagione viola.

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