Aumenti che superano addirittura il 14%. Una stangata, derivante dal rincaro delle Autostrade con cui si è aperto il 2014, che rappresenta una vera e propria mazzata per gli agenti di commercio. Luca Chiari, presidente provinciale e regionale Fnaarc-Confcommercio, si fa portavoce del forte malcontento che sta attraversando la categoria: “Un aumento medio del 5% è fuori da ogni logica dell’inflazione. Per noi il pedaggio autostradale rappresenta, insieme alla benzina e all’assicurazione, una delle voci fondamentali di spesa. Ebbene, questo ‘regalino’ peserà in media per ciascun agente per 4-500 euro l’anno”. Non poco, se consideriamo che i fatturati degli agenti di commercio “non sono certo in crescita” e che quindi “ogni aumento di spesa riduce i margini di guadagno”. Ma ecco qualche esempio di rincaro. La tratta Firenze-Arezzo è passata da 5,50 euro a 5,90 (+7,27%). Ancora, Calenzano-Firenze nord da 0,60 a 0,70 euro (+14,28%). Aumento del 9,09% per andare da Firenze nord ad Altopascio. Unica tratta rimasta invariata la Calenzano-Firenze Signa, per percorrere la quale si spendono sempre 0,80 euro. “E’ chiaro che noi che facciamo perlopiù tragitti brevi siamo particolarmente colpiti da questo aumento, ingiustificabile e inaccettabile in un periodo di crisi come questo”, attacca Chiari. Che conclude: “Gli investimenti di Autostrade non possono ricadere sulle nostre spalle. Altrimenti che Società per azioni è?”.