“La rivolta dei dipendenti comunali contro la personalizzazione mediatica del loro lavoro è il frutto più amaro della politica del sindaco. Una riunione oceanica con migliaia di dipendenti che parlano all’unisono ci auguriamo che faccia riflettere, non solo chi inganna, ma anche chi è stato ingannato cioè i fiorentini. Tutti i nodi stanno venendo al pettine e sta emergendo il peso delle “sparate ingannevoli” che Firenze ha subito e che lamentiamo fin dall’inizio del mandato di Renzi. L’organizzazione del Comune non è volta all’efficienza e al servizio al cittadino, ma è solo un “lego” che il sindaco fa e disfa a suo comodo, con l’aggravante di mettere “sue” persone a dirigere, magari senza le adeguate competenze. Ormai è chiaro perché lo hanno detto i protagonisti. Tutti quei progetti dichiarati seri e innovativi, come i cento luoghi, sono in realtà gigantesche prese di giro con l’assoluto vuoto di contenuti. Potremmo citarne proprio cento di esempi, ma ne basta uno: Piazza della Vittoria. Cosa è stato fatto? Nulla! Si è sfruttato il lavoro notturno di migliaia di dipendenti per comunicare alla città vane promesse e si è lasciata nel dimenticatoio ogni domanda che i cittadini ponevano. Nessuno ascolta i cittadini, ma tutti devono obbedire al sindaco. Un’intera municipalità al servizio dell’immagine di una persona. Vi sembra roba nuova?”.