Un motocilcista è stato “immortalato” da un autovelox collocato su una vettura mentre mentre sull’Aurelia, in prossimità di Orbetello, andava a 276 chilometri all’ora dove c’era il limite di 90. Grazie al servizio di autovelox al motociclista è stata recapitata una multa di circa mille euro; la sua patente, da cui sono stati decurtati 10 punti, è stata sospesa. A rendere noto il caso la polizia provinciale di Grosseto.
Con più di 1800 chilometri di strade, la Provincia di Grosseto gestisce la più ampia estensione viaria della Toscana; oltre l’impegno regolare nella manutenzione, sono costanti gli investimenti e l’attenzione sulla sicurezza stradale.
Grazie al Fiat Scudo accessoriato con la tecnologia più avanzata, la Polizia Provinciale ha potuto registrare la velocità eccezionale di 276 km/h di una moto che viaggiava sull’Aurelia in direziona di Roma, all’altezza di Orbetello, dove il limite è segnato a 90 km/h.
“Rispettare i limiti di velocità non è una scelta arbitraria, ma una regola da seguire scrupolosamente per garantire la sicurezza propria e quella altrui – dichiara Patrizia Siveri, assessore alla Polizia provinciale-. La maggior parte degli incidenti stradali infatti, potrebbe essere evitata, rispettando i limiti di velocità. Invitiamo, quindi, tutti gli utenti della strada ad una guida attenta e responsabile, perché le distrazioni, l’imprudenza, la spavalderia o la superficialità, si possono pagare care al volante”
La Provincia di Grosseto è costantemente attiva sul tema della sicurezza stradale, sia con azioni di sensibilizzazione che di prevenzione, a questo proposito è in preparazione SLOW, un progetto rivolto ai ragazzi neo patentati. La nuova campagna sociale presenterà la condotta stradale rispettosa delle leggi non come una limitazione, ma come un elemento di sicurezza e tranquillità per tutti.
“La sicurezza sulla strada va fronteggiata con un impegno corale e condiviso – spiega Luciano Bartoli, comandante della Polizia Provinciale -. Le azioni per garantire la l’incolumità dei cittadini devono essere improntate ad una maggiore prevenzione, all’utilizzo ponderato e strettamente necessario degli strumenti repressivi”.
Piero Campani