Ci resta solo la GE, o General Electric, come azienda nazionale. Il fatto è che la GE è un’azienda americana che opera ‘anche’ in Italia. Una delle poche in controtendenza, che da anni è presente sul nostro territorio. In controtendenza perché resta qui, a differenza di ditte italiane che si mobilitino verso lidi esteri. E a differenza di aziende straniere che da noi non vengono perché, come dicono manager internazionali, in Italia per avere un permesso di scarico dell’immondizia, ci vogliono mesi. E per tirare su un muro, anni.
Così è se vi pare. Indice di una serie di governi incapaci di mettere un freno alla follia economico- burocratico-produttiva del nostro Paese: di facilitare i procedimenti e invogliare gli investimenti. Che dire di governi atti solo a prendere? E’ offensivo definirli, rapaci e incapaci? Credo di no. Anzi credo che fra tanti interventi politici della magistratura se ne potrebbe trovare una nuovo: accusare il governo e i burocrati di distrazione di fondi nei confronti degli italiani. E quindi causa grave di dissesto finanziario del paese. Ma sarebbe inutile: il processo durerebbe una cinquantina d’anni. Troppi.
La Fiat trasferisce i suoi uffici più delicati in Inghilterra e in Olanda: ci dice pian piano addio dopo aver scelto la città più dissestata e fallimentosa d’America – Detroit – per acquisire un’altra azienda. Il che dà l’idea della salute di casa nostra. La prestigiosa Beretta emigra in parte nel ridente Tennessee, cuore pulsante del risveglio americano. Saremo Grecia, e così sia.
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