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tro indagati per la morte del sommozzatore che stava lavorando sotto il relitto della Concordia

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Sono quattro, al momento, gli indagati per omicidio colposo dalla procura di Grosseto, anche se il numero potrebbe aumentare nelle prossime ore, per la morte del sub spagnolo Israel Franco Moreno, 41 anni, deceduto sabato durante un’immersione al Giglio per i lavori di rimozione della Concordia. Fra questi risulta l’ingegner Franco Porcellacchia, a capo del team dell’operazione di ‘parbuckling’ (raddrizzamento e rimozione della nave) nonché custode della nave. L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto, di garanzia, in vista dell’autopsia, così da consentire la partecipazione di propri consulenti. L’esame sulla salma del sub verrà forse effettuato mercoledì.  Secondo quanto appreso, sono indagati anche il coordinatore di turno delle operazioni subacquee dalla sala operativa da cui vengono gestite le immersioni dei tecnici sotto la nave; il dirigente del programma di immersioni per intervenire sul relitto e un altro dirigente del cantiere, coordinatore della sicurezza durante l’esecuzione degli interventi sul relitto.
Il sommozzatore spagnolo è morto oggi mentre stava lavorando sotto il relitto della Costa Concordia all’Isola del Giglio. L’incidente è avvenuto  nell’area del cantiere. Secondo una ricostruzione pare che il sub sia rimasto incastrato tra le lamiere mentre era impegnato in un’immersione dedicata a operazioni preliminari all’installazione dei cassoni sul lato di dritta della nave che dovranno riportare la Concordia in galleggiamento. Il subacqueo è stato immediatamente soccorso dallo staff medico e paramedico del cantiere e successivamente dal personale del 118, ma la situazione è apparsa subito grave. Un elicottero del 118 ha recuperato la salma, poi trasferita in un ospedale.
Il sub morto si chiamava Israel Franco Moreno, 40 anni, era originario de La Coruna (Spagna). L’uomo probabilmente si è tagliato ad una gamba rimasta incastrata in una lamiera e poi sarebbe morto per dissanguamento e conseguente scompenso cardiaco. E’ la prima vittima sul lavoro in cantiere – Ci sono già stati incidenti sul lavoro al personale che lavora al cantiere della Costa Concordia ma il decesso di oggi pomeriggio è il primo infortunio mortale che avviene al Giglio durante operazioni tecniche al relitto. Il 26 aprile 2013 un altro sub impegnato nei lavori alla Costa Concordia era morto, ma avvenne per cause naturali e non per un incidente di lavoro: la vittima era un filippino di 54 anni trovato morto nella doccia della sua camera a bordo della nave albergo Pioneer che ospita il personale; risultò che la sua ultima immersione risaliva a oltre 36 ore prima della morte e anche per questa distanza di tempo non fu collegata alle attività subacquee.
La procura di Grosseto ha fatto sequestrare al Giglio la parte di cantiere del relitto della Costa Concordia dove nel pomeriggio è morto per un incidente sul lavoro un sommozzatore spagnolo del consorzio Titan Micoperi mentre lavorava su un lato della nave. Saranno sentiti anche gli altri sommozzatori colleghi della vittima e impegnati nei lavori sott’acqua. Accertamenti anche dell’ispettorato del lavoro e della capitaneria di porto.

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