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"Firenze prima di Arnolfo" Le origini del decollo grazie al Fiorino

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Firenze,_fiorino_d'oroCon la coniazione del Fiorino d’oro inizia la fortuna di Firenze. La forza del fiorino renderà Firenze uno dei maggiori centri della rivoluzione commerciale del basso Medioevo. Tuttavia si batteva moneta solo se si avevano notevoli riserve di metallo prezioso: cioè se la bilancia commerciale era positiva. Il Fiorino arriva, dunque, quando l’economia fiorentina è già rigogliosa. Da quanto tempo e soprattutto perché?
A queste domande risponderà Enrico Faini nel terzo appuntamento del ciclo di incontri “Firenze prima di Arnolfo”, promosso dall’Opera di Santa Maria del Fiore,Prima del Fiorino. Le origini del decollo economico di Firenze tra 1150 e 1252: giovedì 6 febbraio 2014, alle ore 17.00, presso il Centro Arte e Cultura dell’Opera di Santa Maria del Fiore a Firenze (Piazza San Giovanni 7).
A partire dall’illustrazione dei più diffusi modelli di sviluppo economico delle città italiane del XII secolo, si vedrà come Firenze – priva di sbocchi sul mare e incapace di controllare il suo vasto territorio – costituisca un modello alternativo e, in un certo senso, originale. Alcuni oggetti e simboli ancora oggi visibili sono indizi preziosi. Cosa significa la nuova datazione della Maestà di Santa Maria Maggiore? Cosa rappresentano le colonne di porfido all’esterno del Battistero? Perché l’aquila domina nella città del Battista? Cosa fa capire l’iscrizione metrica nel pavimento di San Miniato al Monte? Non si tratta di simbologia esoterica, ma piuttosto i lacerti di un passato per molti versi scomodo.
Prima che giganti come Arnolfo, Giotto e Dante forgino il mito di Firenze, esiste una città fatta di gente di umili e incerte origini: una città di miserabili. I fiorentini costruiranno un sistema in grado di assimilare queste differenze e ordinarle in uno sforzo comune. La fortuna di Firenze deve essere anche attribuita a quella che oggi è definita ‘economia della conoscenza’ e a un avanzato sistema formativo. È questa la storia che negli ultimi anni, archeologi, storici dell’economia, delle istituzioni, della cultura e dell’arte stanno cercando di raccontare e di cui Faini renderà conto.

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