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Parco della Piana e aironi (quanto basta)

admin
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Se gli aironi potessero leggere, sicuramente sarebbero stanchi di essere strumentalizzati. Sì perché di questo uso continuo (e strumentale appunto) del Parco della Piana per sostenere o affossare altri progetti non se ne può veramente più. E non perché l’idea di creare una grande area verde tutelata e valorizzata fra Firenze e Prato sia sbagliata. La strumentalizzazione è intollerabile proprio perché quello del parco è un progetto importante e di valore. Eppure non spunta mai fuori quando si parla di ambiente, di laghi, di aree verdi, di aironi e garzette, di rospi smeraldini o salamandre. No no, in quei casi, del Parco della Piana (peraltro riconosciuto come Sito d’interesse regionale, Sito d’interesse comunitario e Zona di protezione speciale), se ne dimenticano tutti, a parte qualche bistrattato sindaco della Piana.

I Politici, quelli con la P maiuscola, se ne ricordano solo quando si deve discutere d’altro. Ed eccolo spuntare appena si accenna al futuro dell’aeroporto di Peretola, alla nascita dell’inceneritore (scusate, termovalorizzatore che suona meglio) o ancora della Bretella Stagno-Prato. Allora sì che il dibattito si accende! E in maniera del tutto variabile. Così la Regione, che difende a spada tratta il parco della Piana quando si tratta di realizzare la Bretella Stagno-Prato, o meglio, di decidere di non realizzarla, invece non sembra così interessata agli aironi se si deve scegliere come fare la pista aeroportuale. Anzi, in quel caso, una nuova striscia d’asfalto val bene non solo la cementificazione e la distruzione dei nidi, ma anche il riassetto idraulico della zona e lo spostamento di fossi e canali. Il fatto poi che le posizioni dei sindaci della zona siano, nei vari casi, diametralmente opposte, poco importa. Alla faccia della partecipazione.

Insomma il parco probabilmente resterà una chimera, da rispolverare giusto quando serve (ad altro). Mentre l’ambientalismo a orologeria avrà dimostrato ancora una volta di essere un ottimo strumento di marketing. Gli aironi da proteggere sul serio, certo, sono tutt’altra cosa. Ma visto che hanno le ali, almeno loro voleranno altrove.

 

 

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