di Umberto Cecchi Grasso ama un paese giustizialista non un'Italia in grado di salvarsi

Tutto sommato lo avevamo previsto: Renzi può cercare di riaprire alla
politica, ma non può tenere a bada lo sfarfallio velleitario del Vecchi Turchi. In questo caso dei veterani di quella scuola che in Italia ha fatto di tutto per strappare il primato ai politici e riporlo nel grembo dei giudici. Genia che si illude  di poter guidare il Paese, e invece lo interra. Nel senso che lo seppellisce.
Credo che se Grasso fosse rimasto a fare il magistrato l’Italia ne avrebbe guadagnato, ne avrebbe guadagnato il suo partito e ne avrebbe guadagnato la politica. Ancora una volta il giudice pensa alla siciliana, pensa a un carcere di massima sicurezza per gli oppositori politici, e al di là di quanto decidono i rappresentanti del Senato, fa come vuole.
Certo il parere della commissione sulla vicenda del costituirsi o meno parte civile nel processo cosidetto della compravendita dei senatori, è consultivo. Ma è consultivo anche il parere del Presidente della Repubblica e quello degli italiani in genere, che chiedono di rimettere la politica sul suo binario?  Di risvegliare l’Italia’?
Un gesto come quello di Grasso, annulla l’operazione di Renzi di riaprire alla politica, annulla le richieste di Napolitano di mantenere la continuità di governo in questo delicato momento. Rischia di trascinare l’Italia nel baratro. Grasso è figlio del principe di Salina: che tutto cambi perché tutto resti uguale. Non è politica, è inutile e pericoloso velleitarismo. Tentativo pericoloso di far saltare ogni minimo accordo per salvare il Paese.  Grasso che cola sul distruttivismo.