NETO 8: E’ l’autentico eroe della notte del Franchi nella sua partita ci sono tanti interventi prodigiosi, fin dal primo tempo. Ma quello che riesce a parare all’ultimo minuto dell’assurdo recupero concesso all’Udinese dal signor Masa di Imperia ha qualcosa di incredibile. Nico Lopez è ancora lì che non si capacita di come sia potuto arrivare su quel pallone calciato a botta sicura.
In 98’ da grande portiere, cancella le critiche che lo avevano ricoperto nella prima fase della stagione e si gode un coro dedicato da tutto lo stadio a impresa compiuta. Giù il capello davanti questo ragazzo sorprendente per un’enorme forza mentale, proprio quella qualità che non gli riconoscevano i suoi più implacabili detrattori.
DIAKITE’ 6,5: Solido come una roccia e, anche quando è in palese difficoltà perché l’Udinese attacca in massa dalla sua parte, riesce sempre ad arginare gli scatenati dirimpettai con la sua forza fisica. Un altro acquisto azzeccato dalla coppia Pradè – Macia che non sta sbagliando un colpo da ormai un anno e mezzo.
GONZALO RODRIGUEZ 7: E’ il muro invalicabile della retroguardia viola. Non perde mai la bussola e riesce sempre a mettere il piede nelle azioni avvolgenti dell’Udinese. La sua presenza in mezzo all’area è imprescindibile per la grande impresa viola.
SAVIC 6,5: Tiene botta nei duelli aerei e dà tutto quello che ha in corpo, anche di più visto che è costretto a uscire per infortunio al quarto d’ora della ripresa. Peccato perché anche lui è un elemento cardine della difesa. La speranza è che il guaio muscolare non sia tanto grave.
Dal 15’ st COMPPER 6: Entra in partita con la giusta mentalità, ovvero non molla un centimetro e sbroglia situazioni difficili nell’infuocato finale di gara.
PASQUAL 7,5: Si coordina e lascia partire un sinistro al fulmicotone che quasi sfonda la rete e regala il vantaggio a una Fiorentina in palese difficoltà. E’ il gol che dà la scossa, una perla che fa capire ai compagni e al pubblico che la Fiorentina può compiere l’impresa. La sua è una notte da capitano vero, per una volta anche decisivo sotto porta e dai soliti cento polmoni.
PIZARRO 7: A volte fa storcere la bocca perché gli piace rischiare e non tutti i tifosi del Franchi hanno le coronarie così forti da poter reggere i brividi che suscitano le sue giocate “pericolose”. Ma la palla che offre a Cuadrado per il raddoppio è da applausi a scena aperta: un lancio millimetrico che vale quasi come un gol. Tra i più scatenati nell’esultanza finale ed è giusto così perché è una delle anime di questa grande Fiorentina
AQUILANI 6+: Recupera a tempo di record dall’infortunio muscolare e la sua presenza in mezzo al campo si fa sentire. Non sarà impeccabile e decisivo come accadeva nella scorsa stagione, ma ha personalità da vendere e dà robustezza al centrocampo in piena emergenza.
MATI FERNANDEZ 6,5: Montella lo ha trasformato definitivamente da trequartista a centrocampista a tutto campo, capace di giocate eleganti, ma anche di recuperi importanti. Insomma sta diventando un giocatore completo e se continua così sarà dura sfilargli di dosso una maglia da titolare.
CUADRADO 7,5: Resta un po’ in sordina fino al quarto d’ora della ripresa quando ingrana la quinta, sul lancio di Pizarro, e scarica in porta un destro fantastico che annichilisce il giovane Scuffet, da distanza siderale. Una rete fantastica che ha il sapore di definitiva consacrazione tappando la bocca a chi lo definisce giocatore bello, ma poco concreto. Riesce anche a sfatare il tabù-Udinese, ergendosi e uomo decisivo anche contro la sua ex squadra contro la quale non era mai riuscito a brillare. Peccato soltanto per quell’ingiusto giallo incassato nel recupero che gli costerà una finale che si meritava tutta.
JOAQUIN 7+: Gioca sua partita più bella da quando è a Firenze e non è un caso che esca applauditissimo da tutto il Franchi. Nella sua gara c’è tutto: tecnica, dribbling, assist sopraffini e anche tanta corsa a servizio della squadra. Davvero una serata perfetta. Dopo il famoso gol alla Juve, il Torero si è definitivamenteconquistato un posto di diritto nel cuore dei tifosi viola. Dal 43’ st VARGAS s.v.
MATRI 5,5: Lotta, si danna su tutti i palloni, ma è come un leone in gabbia, troppo isolato e arginato, con le buone, o con le cattive da un Domizzi a cui il signor Massa concede la licenza di usare ogni mezzo per tenerlo lontano dalla porta. E lui non riesce a liberarsi dalla morsa.
Dall’11’ st MATOS 6+: Il ragazzino sta diventando grande e ha una voglia matta di emergere. Lo dimostra buttandosi a capo fitto su tutti i palloni, anche quelli che sembrano ormai persi, ma che riesce a riconquistarsi con la caparbietà di chi non si arrende mai.
MONTELLA 7: La Fiorentina di oggi è molto lontana da quella disegnata nell’estate scorsa. Non c’è più la stella Pepito Rossi e Mario Gomez sta tornando solo adesso dopo cinque mesi di assenza. Nella notte più importante deve anche rinunciare a Borja Valero e scusate se è poco. Ma i grandi tecnici non si aggrappano alle assenze e sanno mantenere la lucidità per cercare di centrare grandi obiettivi con ciò che resta del gruppo a disposizione, dando le giuste motivazioni a chi può scendere in campo. Lui interpreta il ruolo alla perfezione, mettendo in campo la squadra più logica possibile e inventandosi un Joaquin seconda punta che risulterà una delle armi vincenti della serata. Giusta anche l’idea di togliere dalla mischia lo spento Matri per sfruttare la verve del giovane Matos. Insomma non sbaglia una mossa e conquista la finale di Coppa Italia con la freddezza propria dei grandi allenatori. E anche il posto in Europa League è già in cassaforte.
Tommaso Borghini