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di Piero Campani Secretate le carte sul Regolamento Urbanistico a vantaggio delle grandi proprietà immobiliari. Questa è democrazia partecipata?

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piero campaniDa sempre il sindaco Renzi, in procinto di diventare premier, ha magnificato il fatto che il suo Regolamento Urbanistico era a volumetria Zero. Vuol dire nessuna nuova costruzione, ma solo ristrutturazioni. Una saggia politica, con una piccolo grande interrogativo. Chi saranno i proprietari di queste ampie aree da ristrutturare, abbattere  e ricostruire? Saranno indirizzate anche al singolo privato oppure ai grandi patrimoni immobiliari? Per questo la curiosità è molta ma la giunta ha pensato bene di bloccare la discussioni nelle commissioni, nei quartieri ai singoli componenti chiudendo le porte in faccia ai cittadini.  Già in città circolano voci sui soliti noti, grandi proprietari immobiliari che avranno la possibilità di recuperare, trasformare i loro bene.
“La massima trasparenza dei materiali del Regolamento Urbanistico sarebbe stato l’unico vero antidoto a speculazioni di interesse privato connesse a modifiche di destinazione d’uso di aree o immobili il cui valore di mercato può sensibilmente cambiare con il nuovo Regolamento ora in fase di adozione”. -hanno evidenziato perUnaltracittà Ornella De Zordo e Adriana Alberici   per unUnaltracittà
I l Comune di Firenze ha scelto esattamente la strada opposta e ha secretato gli atti. Di conseguenza avremo riunioni di commissione e persino Consigli di quartiere vietati al pubblico.  Si può anche notare che il PIT, strumento di pianificazione per eccellenza, anch’esso ora in fase di adozione in Regione Toscana, è pubblicato on line.
Il paradosso è che chi aveva motivo di ottenere informazioni per proprio interesse, può benissimo averlo già fatto, cosicché nei rapporti fra privati ci può essere uno squilibrio fra chi è riuscito ad accedere alle informazioni e chi no, con conseguenze in una eventuale trattativa, mentre ora la visione delle carte è preclusa a chi, tecnici esterni indipendenti, vorrebbe capire qualcosa sulla Firenze futura.  Anche questa è democrazia.

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