Dieci bar e ristoranti su cento nel comune di Firenze sono ottimi, 80 buoni o comunque accettabili e nella norma, solo il 10 per cento presenta elementi di insufficienza. Questi, una cinquantina in tutto, nel corso del 2013 hanno avuto una sanzione.
Sono queste le reali percentuali fornite dal dipartimento della prevenzione dell’Azienda sanitaria di Firenze a correzione di un’erronea interpretazione di dati, presentati a una manifestazione pubblica della Fipe-Confcommercio, da parte di un quotidiano con una cifra che, se fosse vera, come scritto dallo stesso giornale, lascerebbe davvero a bocca aperta: il 92% dei locali irregolare.
Questo numero indica semplicemente che nel corso di circa 500 ispezioni fatte – numero che evidenzia quanto capillari siano i controlli – al 90% circa dei titolari o dei responsabili degli esercizi pubblici è stato fatto rilevare la non completa soddisfazione dei prerequisiti che sono proprio le indicazioni contenute nel manuale presentato dall’associazione ai suoi iscritti.
Questo a segnalare più l’obiettiva difficoltà di conoscere e ottemperare tutte le prescrizioni necessarie per essere pienamente in regola che non una carenza di igiene o un allarme salute relativo alla ristorazione. Non a caso, nel corso della presentazione, la platea di esercenti non ha contestato il tecnico della prevenzione che ha illustrato scrupolosamente i dati.