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Si Salva solo Cuadrado. Montella decide di giocare senza punte ed è il disastro

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cuadrado-interAncora una giornata storta per la Fiorentina, dopo il successo sull’Udinese. Difficile trovare il colpevole. Un poco tutti a cominciare da Montella che ha messo in campo una squadra senza attaccanti, permettendo così all’Inter di partire già dalla difesa in modo agevole. Da qui in successione sono tutti caduti in un oblio che ha permesso agli uomini di Mazzarri di uscire vincitori dal Franchi.
NETO 6: Stavolta non compie miracoli, ma qualche buon intervento riesce a sfoderarlo. Nel primo tempo è salvato dal palo sul bolide incrociato di Palacio. Lo stesso argentino lo beffa, sbucandogli davanti completamente solo. Un altro argentino, Icardi, lo prende sul tempo per il raddoppio decisivo, ma è in netto fuorigioco. L’ennesima svista arbitrale che risulta decisiva sul risultato dei viola. Errori che cominciano a pesare come macigni sulla stagione della Fiorentina.
DIAKITE’ 5,5: Da quando è arrivato ha giocato sempre, senza saltare neppure un minuto. Un sovra utilizzo che anche lui, che è fisicamente una roccia, comincia ad accusare. Alcune battute a vuoto lo dimostrano in modo lampante.
GONZALO RODRIGUEZ 6: Della difesa viola, ma questa non è una novità, è l’unico ad avere le idee chiare. Finché resta in campo riesce a dare ordine al reparto, limitando i danni. Poi è costretto a uscire per infortunio e la barca del reparto arretrato comincia a fare acqua da tutte le parti.
Dal 16’ st TOMOVIC 6-: Vista la prestazione del collega di reparto Compper, sarebbe stato più logico puntare su di lui per limitare la rapidità di Palacio, ma è reduce da un lungo infortunio e con questo si può spiegare la scelta di  lasciarlo in panchina. Nel finale commette un paio di leggerezze che gli avanti dell’Inter non riescono clamorosamente a sfruttare.
COMPPER 4,5: Un mezzo disastro che la Fiorentina paga carissimo. Quando Palacio lo punta la situazione è ai limiti dell’imbarazzante. Balza subito all’occhio la differenza di passo tra i due e l’impressione è che da un momento all’altro possa arrivare il gol dell’argentino. Cosa che accade puntualmente a metà primo tempo. Poi, nella ripresa, è beffato anche da Icardi, ma l’attaccante dell’Inter è in netto fuorigioco. Parziale scusante che regge fino a un certo punto.
PIZARRO 5,5: Metronomo col fiato corto. L’infortunio di Ambrosini, la mancanza di condizione di Anderson e le squalifiche di Borja Valero non gli stanno dando un minuto di respiro ed è naturale che, alla sua non più tenera età, accusi la stanchezza. Il piede è sempre di altissimo livello, ma a volte le idee si annebbiano e la squadra ne risente perché il gioco passa tutto dai suoi piedi.
AQUILANI 5: Anche lui ha il serbatoio di benzina in riserva piena. Il recupero un po’ forzato dal problema muscolare, dovuto all’importanza della partita di martedì contro l’Udinese, sembra aver peggiorato ulteriormente la situazione. A conti fatti non incide né in fase difensiva né con le sue proiezioni offensive.
MATI FERNANDEZ 5,5: Condivide con i compagni di reparto i “lavori forzati” che gli stanno togliendo brillantezza partita dopo partita. Comunque ce la mette tutta, snaturando pure le sue caratteristiche, sacrificandosi per cercare di tamponare le falle che si aprono nel centrocampo viola.
VAGAS 5: Prestazione assai incolore, se si eccettua quel tiro, scagliato più con la forza della disperazione, nel finale di primo tempo. Frazione nella quale soffre maledettamente la spinta dell’Inter che affonda come lama nel burro sulla sinistra del fronte difensivo gigliato. Con l’ingresso di Gomez e Matri ti aspetti che dal suo sinistro nascano i cross per i due arieti viola, ma non riesce mai a calibrare i traversoni e tende anche a sbagliare le giocate più semplici.
CUADRADO 7: Nel primo tempo pare poco ispirato e sbaglia anche il pallone da cui si origina la ripartenza che porta l’Inter al vantaggio. Ma nella ripresa veste i panni del trascinatore e sfodera dal cilindro un’altra prodezza che rimette la gara in equilibrio. I difensori dell’Inter lo fermano solo col fallo sistematico, col solito beneplacito arbitrale. Nel momento più delicato, però, deve alzare bandiera bianca per un problema fisico, l’ennesimo di una serata maledetta per i giocatori viola. Dal 33’ st MATRI s.v.: Non gioca dall’inizio per scelta tecnica e, visto il primo tempo spuntato della Fiorentina, c’è da domandarsi il perché. Per lui c’è solo un quarto d’ora nella ripresa, nel vano tentativo di raddrizzare una partita nata male e finita peggio.
JOAQUIN 5,5: E’ scarico sulle gambe e non riesce a ripetere la bella prestazione offerta martedì sera in Coppa Italia. La posizione è la stessa interpretata contro l’Udinese, ovvero quella di incursore centrale. Un ruolo a cui sta cercando di adattarsi con dedizione, ma se non è sostenuto dalla condizione atletica non può far male agli avversari.
Dal 23’ st GOMEZ 6: Il suo rientro in campo è la notizia più lieta dell’amara serata fiorentina. Dopo cinque mesi torna ad assaporare il clima di una partita vera e questo è già molto importante perché solo giocando potrà tornare il panzer che tutti conoscono. Però servirà tempo e pazienza. Non è un caso, infatti, che non tocchi praticamente un pallone in 25’ di gioco (la sufficienza è sulla fiducia).
ILICIC 5: Anonimo e incolore per lunghi tratti di una gara nella quale dimostra di essere lontano anni luce dal giocatore decisivo ammirato nelle stagioni palermitane. La sua leziosità, fine a se stessa, fa innervosire molti tifosi del Franchi ed è difficile dar loro torto. Nel finale avrebbe sulla testa anche la palla del pareggio, ma viene infastidito (e forse colpito) da Hernanes che lo induce all’errore. Ormai per lui il tempo stringe e il credito di fiducia sta per esaurirsi.
MONTELLA 5,5: Ha mille alibi rappresentati dagli infortuni, dal ritmo serratissimo che ha svuotato i suoi giocatori di energie fisiche e mentali e dalla squalifica di Borja Valero che lo priva di un elemento imprescindibile lì nel mezzo. Ma la formazione schierata nel primo tempo non convince e la scelta di lasciare Matri in panchina (probabilmente l’ex milanista era molto affaticato) suscita interrogativi di difficile spiegazione. Anche perché con Ilicic e Joaquin l’attacco è leggero come una piuma. Per non parlare della difesa che con Compper sguinzagliato sulle tracce di Palacio fa acqua da tutte le parti. Nel mezzo, poi, hanno tutti il fiato cortissimo. Insomma qualcosa di diverso avrebbe potuto inventarselo, magari dando fiducia al giovane Wolski o a qualche altro ragazzo della panchina. Certo, nessuno conosce come lui la sua squadra perché la vede tutti i giorni in allenamento, ma stavolta è difficile non puntare il dito sulle pecche di una formazione che non funziona e che non produce un gioco accettabile.

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