Home VETRINA Fiorentina domina ma deve sempre rincorrere (2 – 2)

Fiorentina domina ma deve sempre rincorrere (2 – 2)

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fernandezNETO 6,5: Sul primo gol non può nulla, neanche sul rigore omaggiato al Parma dall’indecoroso arbitro Gervasoni. Ma la parata compiuta nella ripresa su Amuari è fondamentale perché tiene a galla la Fiorentina, in quel momento ancora sotto 2-1. Intervento super in mezzo a una partita assurda, non certo per colpa sua.
DIAKITE’ 5: Commette due falli di numero e incassa due ammonizioni da Gervasoni che diventa inflessibile solo quando vede viola. Per assurdo il primo cartellino lo prende subito dopo essersi beccato un pestone,non sanzionato da un avversario. Detto questo serve più intelligenza e calma, perché ormai è cosa palese che gli arbitri non ti perdonano niente e commettere quel fallo evidente a metà campo su Cassano, quando sei già ammonito, non ha senso.
GONZALO RODRIGUEZ 6+: Non perde la testa neppure quando la Fiorentina, imbottita di punte e mezze punte, è tutta protesa in attacco. La difesa è lasciata a se stessa, ma lui la comanda da grande capitano sul vascello in tempesta. Ha anche il merito di non farsi prendere dall’ira di fronte alle evidenti provocazioni di chi porta il fischietto alla bocca.
SAVIC 5,5: Sulla rete di Cassano è fuori posizione e non riesce a chiudere in tempo. Una grave leggerezza in mezzo a una partita gagliarda nella quale, insieme a Gonzalo Rodriguez, indossa l’elmetto, ergendosi a ultimo baluardo della solertissima retroguardia viola.
TOMOVIC 5,5: Il presunto fallo da rigore è figlio di una sua imperizia: in ritardo alza la gamba, inducendol’ arbitro a fischiare. Siccome era evidente che Gervasoni non aspettasse altro, avrebbe fatto meglio a evitare l’intervento, visto che Biabiany aveva già scaricato la palla addosso a Neto. Gioca da terzino sinistro improvvisato e se la caverebbe se non fosse per quel maledetto episodio.
PIZARRO 7: Semplicemente perfetto e non solo in cabina di regia. Giganteggia anche nei recuperi e con la Fiorentina in dieci diventa il vero trascinatore, lottando come un leone lì nel mezzo. Quando c’è da organizzare la manovra è il solito maestro, ma questa non è certo una novità. Così come non è una novità il suo carattere fumino che non riesce proprio a tollerare le ingiustizie subite dai gigliati. Così incassa il solito giallo per proteste che lo toglierà di scena proprio sul più bello. Ma lo si può davvero condannare per questo?
AQUILANI 6: Torna nella posizione di interno dopo l’esperienza europea da regista. Nel primo tempo si disimpegna bene, rendendosi anche pericoloso con un paio d’inserimenti. Poi viene travolto dalle decisioni di Gervasoni che tolgono equilibrio alla Fiorentina e costringono Montella a cambiarlo per tentare il tutto per tutto.
Dal 34’ st MATI FERNANDEZ 8: In Cile sul suo conto non hanno dubbi: trattasi di un genio del pallone, capace di colpi magici ed entusiasmanti. Ma nella sua esperienza fiorentina la sua classe aveva brillato soltanto a sprazzi, fino alla controversa notte del Tardini nella quale acceca lo stadio intero con un lampo sfolgorante. Ovvero la parabola disegnata sulla punizione che uccella Mirante per lo strameritato 2-2 viola. Una Mati-magia finalmente degna del suo splendido passato cileno.
BORJA VALERO 6: Disegna il suo calcio fatato con una semplicità disarmante, tanto che i suoi dirimpettai parmensi restano attoniti e non riescono mai a fermarlo. Peccato che non sia altrettanto preciso quando ci si avvicina all’area avversaria, anche se partecipa con profitto all’azione del primo gol viola. Poi ci mette iln aso Gervasoni che prima lo fa innervosire con le sue assurde decisioni, poi lo caccia addirittura dal campo quando lo spagnolo ha la sola colpa di difendersi dall’aggressione dell’ex, mai rimpianto, Munari. Risultato: pure lui, come Pizarro e Diakitè, salterà la gara con la Lazio.
CUADRADO 7+: Parte a sinistra, poi torna a destra. Ma lo trovi anche nel mezzo e, con la Fiorentina in dieci, fa il terzino “volante” mangiandosi tutta la fascia con incredibile facilità di corsa. Riesce anche a segnare con un colpo solo apparentemente facile (la palla rimbalzava e aveva poca luce di porta). Infine lotta come un leone nel finale infuocato. Cosa chiedere di più a un giocatore?
JOAQUIN 5,5: “Ruba” il ruolo di ala destra a Cuadrado, salvo spostarsi a sinistra dopo una ventina di minuti.Pro va a rendersi pericoloso anche fra le linee. I risultati non sono eccelsi. Dal 60’ GOMEZ 5,5: Ancora non è lui. E’ troppo macchinoso e in mezzo ai due centraloni del Parma non riesce a vincere un duello. Situazione naturale per uno che ha il suo fisico e che deve recuperare da 5 mesi di stop. Però qualche intuizione in più è lecito aspettarsela, magari dalla prossima gara con la Lazio (Europa a parte) nella quale c’è un gran bisogno dei suoi colpi da campione.
MATRI 5,5: La cosa più bella della sua partita è l’assist per il primo gol di Cuadrado, un bel traversone basso che consente al colombiano di firmare il primo pareggio. Dunque come uomo assist funziona, ma non si può dire altrettanto dei suoi risultati come uomo-gol: praticamente non tira mai in porta e per un centravanti è di per sé una condanna. Dal 66’ ILICIC 5: Si vede poco e non ha il passo adatto alla battaglia del Tardini. I suoi compagni corrono col la bava alla bocca, lui trotterella per il campo.
MONTELLA 6: Da rivedere l’idea di schierare Tomovic a sinistra. Però la sua Fiorentina domina il Parma per tutto il primo tempo e nella ripresa viene apertamente danneggiata dalle decisioni arbitrali. Nonostante questo e con la squadra in dieci, lui continua a buttare dentro punte e mezze punte ed è premiato dalla fantastica rete su punizione di Mati Fernandez. Stavolta, dopo tanti bocconi amari ingoiati, non riesce a trattenersi e protesta in modo veemente contro Gervasoni nel dopo gara. Certamente rischia provvedimenti disciplinari, ma in quel momento tutta Firenze è con lui.
 
 
 
 

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