“Se vuol stare dalla parte del “paese reale” è doveroso che il Presidente del Consiglio dei Ministri licenzi immediatamente Mauro Moretti, amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, dopo le dichiarazioni odierne in cui minaccia di andarsene se il Governo taglierà il suo stipendio da 850.000 euro all’anno.” Lo ha detto Ornella De Zordo di perUnaltracittà commentando l’attacco di Moretti alla spending review in difesa dei mega stipendi dei supermanager di Stato.
Moretti deve capire che dal punto di vista della cittadinanza consapevole il suo mandato è stato scellerato e dannoso per l’Italia intera. E lo è stato per motivi diversi tra loro che si
miscelano in un’incredibile fallimento troppe volte coperto da una politica indegna di governare il Paese.
Lo è stato in primo luogo per la vicenda della Strage di Viareggio: 33 vittime innocenti per una pessima gestione ferroviaria e Mauro Moretti a processo insieme a 44 imputati per i reati di disastro ferroviario colposo, incendio colposo, omicidio e lesioni colpose plurime.
Lo è stato per il folle sostegno alle grandi e inutili opere come la Tav in Val di Susa e il sottoattraversamento di Firenze per citare quelle a noi più vicine. Affossare il bilancio dello Stato e far impennare il debito pubblico non è una cosa da vantarsi e pretendere poi che ti aumentino uno stipendio già esagerato.
Lo è stato per aver letteralmente trascurato e lasciato a se stesso il trasporto pubblico locale su ferro. Se si è manager di Stato si pensa a tutti i cittadini e non solo a chi può spendere decine e decine di euro per una singola tratta di un Frecciarossa.
Lo è stato per la sua arroganza. Basta leggere queste ultime dichiarazioni per rendersene conto. E da un civil servant ci si aspetta tutto tranne che tratti con superficialità e disprezzo proprio coloro che deve servire.