Un classico della risata per due straordinari attori, Eros Pagni e Tullio Solenghi, I ragazzi irresistibili è anche un’occasione per riflettere sui rapporti tra il passato e il futuro, tra la memoria di ciò che è stato e le laceranti passioni che i due protagonisti della commedia portano conflittualmente in scena.
Lo spettacolo è un omaggio alla vecchiaia di due grandi comici e insieme un’affettuosa testimonianza della gloriosa tradizione del vaudeville americano. E’ una commedia attraversata insieme da una comicità calorosa e da una poetica nostalgia con un dialogo scintillante che coniuga perfettamente realtà e finzione.
Scritto negli anni della piena maturità di Neil Simon (classe 1927), I ragazzi irresistibili andò in scena con grande successo nel dicembre 1973, trovando ben presto anche la via dello schermo: sia cinematografico (1975, con Walter Matthau e George Burns), sia televisivo (1995, con Peter Falk e Woody Allen). La commedia appartiene a quel periodo in cui la critica statunitense iniziava a vedere in Simon non solo il “re della risata” (com’era stato definito ai tempi de La strana coppia), ma anche un vero autore teatrale, alla ricerca di un nuovo tipo di “pièce” capace di essere contemporaneamente commedia e dramma, valorizzando sempre più l’attenzione per la complessità umana dei suoi personaggi. E così è stato, pur nel mantenimento di ciò che soprattutto lo aveva reso famoso: la brillantezza del dialogo. Tanto che oggi su Neil Simon (il commediografo contemporaneo più rappresentato a Broadway e nel mondo) è in corso una crescente opera di rivalutazione critica che ha preso il via proprio all’inizio degli anni Settanta, quando Simon tirò fuori dal cassetto dei suoi progetti non ancora realizzati questa storia di due ex comici di vaudeville che, dopo aver trascorso insieme più di quarant’anni della loro vita, si erano separati, ponendo così fine a una coppia di successo. Mentre Al Lewis (Tullio Solenghi) è andato in pensione e vive tranquillamente la propria vecchiaia, Willie Clark (Eros Pagni) non ha mai perdonato al socio di averlo privato del lavoro, mettendo la sua vita e la sua carriera sotto naftalina molto prima di quanto lui avesse voluto. Ora, per iniziativa del nipote e agente di Willie, la coppia ha l’occasione di ricomporsi per proporre davanti all’occhio della telecamera lo sketch che l’aveva resa celebre; ma molti ancora sono gli ostacoli da superare, inaspriti dal trascorrere degli anni e dagli acciacchi dell’età.
Annota il regista Marco Sciaccaluga a proposito dei due protagonisti: «Il loro ritrovarsi dopo anni, il tentare una difficile ripartenza nel loro mare che è il teatro, ci racconta di una sete, di una “joie de vivre” che è esplicitamente contenuta nella metafora del vaudeville di cui sono magnifici, anche se un po’ arrugginiti specialisti. C’è tanto di Cechov in questo capolavoro di Neil Simon: il suo sguardo ironico sull’uomo, la sua nostalgia, il suo scanzonato “refrain” del tempo cha passa… Due vecchi, due attori: in realtà nient’altro che due ragazzi, “irresistibili”, perché irresistibile è l’eterna tentazione che è la vita».