Sì alla liberalizzazione delle droghe leggere. Questa la posizione del procuratore generale di Firenze, Beniamino Deidda che, intervistato questa mattina da Radio 24 per “24 mattino”, ha ribadito la sua convinzione: “una cauta liberalizzazione farebbe calare il consumo delle droghe leggere”.
”Nessuno ha mai consumato alcol in America come quando è stato proibito – ha spiegato -. La capacità della criminalità di diffondere i consumi è molto maggiore di quella che il mercato, con le sue virtù intrinseche, potrebbe fare”. Deidda ha detto anche di essere “favorevole a una progressiva e cauta depenalizzazione da un lato e liberalizzazione dall’altro. Controllare il mercato significa anche controllare la qualità della droga, cioè garantire ai consumatori che non saranno vittime di qualità scadenti”.
Secondo il pg inoltre, l’argomento in Italia è ancora tabù perché ”c’è un po’ di fariseismo e l’ideologia prevale su una serena valutazione dei fatti”. “C’è un secondo inevitabile effetto del proibizionismo – ha detto ancora – ed è la lievitazione dei prezzi. Così i più deboli, quelli privi di risorse, sono costretti a procurarsi il denaro con mezzi illeciti – aggiungendo che – il fenomeno si ridurrebbe se il mercato fosse controllato e i prezzi contenuti”.
Deidda ha precisato di parlare a titolo personale: ”La legge oggi è quella che è e i magistrati hanno il dovere di applicarla nella maniera più scrupolosa possibile. Ma mi limito a notare che le norme vigenti non sono state in grado di impedire il prosperare delle droghe. Abbiamo le carceri piene di piccoli e piccolissimi spacciatori, e sappiamo che uno spacciatore arrestato viene subito sostituito”. ”Finora – ha poi detto – il divieto generalizzato non ha prodotto gli effetti sperati”.
Secondo Deidda inoltre la liberalizzazione dovrebbe essere ”accompagnata dalla prevenzione con l’educazione”. Infine, alla domanda se abbia mai provato una canna Deidda ha risposto, ridendo: ”No, ma solo perché non ho tempo”.