"In Vespa alla conquista della Liberta" Mostra, sfilata in città partendo da Villa Finally

Un evento storico dalla frizzante atmosfera anni ’50-’60 prenderà vita sabato 12 aprile alla Villa Finaly a Firenze: “La Francia in Vespa alla conquista della libertà”. L’iniziativa è aperta a tutti gli appassionati e soci dei Vespa Club, amatori del leggendario scooter, ma anche ai curiosi. La sfilata dei vespisti in un ampio tour per Firenze sarà uno spettacolo per tutti coloro vorranno assistere. Sono previsti oltre 500 partecipanti che coloreranno le strade della città.
Dalla mattina, una mostra, incontri e presentazioni per un’intera giornata dedicata alla Vespa nella villa medicea di proprietà dell’università Sorbonne di Parigi per ripercorrere la storia del celebre scooter nello stretto legame tra Italia e Francia che l’ha contraddistinta. Nel dopoguerra la Piaggio passò dalla produzione di prodotti bellici a quella del veicolo che rimetterà in moto l’Europa, la Vespa. Per la fabbricazione, in continuo aumento, l’azienda di Pontedera si appoggiò per 12 anni (dal 1950-62) allo stabilimento ACMA nell’alta Borbogna. Il mezzo a due ruote aumentò ancor più la sua diffusione e di lì a poco diventò un cult.
L’iniziativa è stata presentata alla stampa  nella sala Fallaci di Palazzo Medici Riccardi da Enrico Ceccarini, in rappresentanza del Vespa Club Il Ponte Mediceo, Brigitte Cedolin, direttrice della Villa Finaly, Silvia Melani, Consigliere della Provincia di Firenze, Maria De Salvia e Paolo Regini della Banca di Cambiano (sponsor della manifestazione).
Sarà eccezionalmente presente all’incontro anche Giuseppe Cau, pilota Vespa anni ’50, campione in Italia e all’estero, prezioso testimone di quella squadra mai dimenticata.
L’evento è organizzato dal Vespa Club Il Ponte Mediceo e Villa Finaly in collaborazione con i Vespa Club Firenze ed Aprilia (LT) e con il patrocinio di Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze, Fondazione Piaggio, Vespa Club Italia.
Nel corso della conferenza sarà proiettato un filmato originale del 1951 della “6 giorni internazionale di Varese” vinta appunto da Giuseppe Cau.