Fine di un’epoca. La Richard Ginori di Sesto Fiorentino chiuderà il prossimo 31 luglio. Lo stop in attesa che si concretizzi l’interesse di uno dei tre soggetti interessati a rilevare l’azienda delle porcellane. La notizia è emersa all’incontro fra istituzioni, sindacati, e i rappresentanti del collegio dei liquidatori Marco Milanesio e Nicola Lattanzi. In vista della cessazione dell’attività sarà richiesta la Cassa integrazione straordinaria per i 337 lavoratori dello stabilimento, mentre saranno mantenuti accesi i forni.
Secondo quanto emerso al tavolo, tenutosi oggi presso la sede dell’assessorato alle attività produttive della Regione Toscana, i tre soggetti industriali interessati a rilevare la Ginori (Sambonet, Lenox, e una cordata di imprenditori del Nordest) al momento stanno effettuando la procedura di due diligence. ”In queste settimane – ha spiegato l’assessore regionale Gianfranco Simoncini – si sono susseguiti numerosi incontri. L’obiettivo dei commissari è quello di chiudere il confronto nei tempi più rapidi possibili e di presentare comunque entro agosto la proposta di concordato preventivo”. Richard Ginori 1735 è gravata da debiti per circa 70 milioni di euro, di cui 36 verso creditori privilegiati. Approvare il concordato consentirebbe di congelare le istanze di fallimento depositate presso il Tribunale di Firenze, che dovrebbero essere discusse nel mese di settembre, e a proseguire nel tentativo di salvataggio dell’azienda.