Home Scatti d'Autore di Cristina Scaletti Le mancate dimissioni di Nardella dalla Camera dei...

di Cristina Scaletti Le mancate dimissioni di Nardella dalla Camera dei Deputati si tingono di giallo"

admin
537
0

L’altra sera alla “La Gabbia” di Gian Luigi Paragone, è andato in onda un scalettiservizio molto severo su Valentina Vezzali la pluridecorata campionessa di scherma che, eletta un anno fa alla Camera, nelle liste di Scelta Civica, non brilla certo per assiduità sui banchi di Montecitorio, pur continuando a percepire regolarmente la sua indennità parlamentare.
E di Paragone in paragone mi è tornato in mente Dario Nardella che, nonostante la sua reiterata volontà di dimettersi da deputato, pare non riesca proprio in questo suo intento, riaffermato con forza un mese fa, in risposta a una mia lettera aperta. Così, costretto a fare il vicesindaco a Firenze e impegnato ogni giorno nel lodevole sforzo di tagliare nastri ed elargire promesse è stranamente presente nel sito della Camera dei Deputati (www.camera.it) dove il seggio 288 continua proprio a essere assegnato a lui, all’On. Nardella. Nella sua scheda di deputato, inoltre, c’è anche scritto che recentemente (14 Marzo 2014) è entrato a far parte della XIV commissione, quella delle Politiche Europee. Certo che, di fronte a un Premier che dice di voler sforbiciare a velocità stratosferica i costi della politica, il solo dubbio che il comune amico Dario le sforbiciate le dia solo ai nastri delle inaugurazioni e che continui a percepire lo stipendio da deputato “pur non esercitando” risulta una macroscopica contraddizione.
 
Non voglio crederci. E, quindi, cerco conforto ma ancora non lo trovo. Come non trovo la calendarizzazione delle sue dimissioni da parte della Conferenza dei Capigruppi alla Camera dei Deputati (dove il Pd ha, da solo, la maggioranza assoluta). Quindi chiederei personalmente e a nome di tutti i nostri concittadini di fugare ogni lontanissimo dubbio, circa la sua opzione esclusiva per Firenze, chiarendo definitivamente e coi fatti che non esiste un doppio ruolo che tanto offenderebbe il Paese e la Città.
Nel caso in cui le cose di cui sopra non venissero prontamente smentite, che sinceramente è il mio auspicio, chiudo ponendo tre domande:
a) È giusto che un parlamentare che taglia nastri come sindaco f.f (facente funzioni) e non è mai presente a Roma, continui a prendere indennità e rimborsi spese per un compito che non svolge?
b) È vero o no che Ignazio Marino, l’anno scorso, prima di candidarsi a sindaco di Roma, ha preteso che il Senato votasse le sue dimissioni?
c) Siamo sicuri che gli atti dell’attuale amministrazione guidata da un sindaco f.f. non possano poi essere dichiarati illegittimi per incompatibilità sopravvenuta, a seguito della decadenza di Renzi e del doppio ruolo di parlamentare e facente funzioni del suo designato?

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui