Si intitola “L’enigma del fienile protestante”, la mostra sul dipinto di fine ‘800 che divide da anni critici ed esperti d’arte che verra’ esposto a palazzo
Panciatichi su input del Consiglio regionale della Toscana dal 15 al 30 aprile. Aperto al pubblico dalle 9 alle 18.30 dal lunedi’ al venerdi’ con accesso libero.
L’obiettivo, illustrato dal consigliere regionale di Piu’ Toscana-Ncd Gian Luca Lazzeri e’ di individuare un percorso scientifico per dirimere la spinosa questione circa l’attribuzione della paternita’ dell’opera all’artista fiammingo
Vincent Van Gogh: “È sua? Si’, no. Questo e’ l’enigma. È una tesi che ha sostenitori e detrattori. Non siamo per l’una ne’ per l’altra- dichiara Lazzeri, dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale- cio’ rientra tra le mille iniziative del Consiglio regionale della Toscana, che e’ di fatto uno dei
soggetti piu’ importanti per la promozione culturale”. Il contributo al dibattito avverra’ concretamente mediante la messa in atto di un protocollo internazionale stipulato nel 2010 fra enti di ricerca e Universita’ per il campionamento della tela: “Esiste un protocollo che ha preso questo quadro come caso di scuola. Consiste in una serie di percorsi scientifici per
riconoscere l’esatta collocazione dell’opera nel suo corretto contesto storico e ambientale. L’universita’ di Firenze ha iniziato uno studio sulle metodiche. Se saranno trovate delle spore riconducibili a quella zona delle Fiandre sara’ un elemento importante”. Il messaggio vorrebbe essere di massima apertura ad ogni risultato senza voler sposare per forza una delle posizioni
in causa.
“Confrontiamoci- e’ l’invito di Lazzeri- e’ stata richiesta anche l’esibizione di una lettera del museo Van Gogh. Pensiamo che potrebbe essere utile a stabilire l’autore del quadro. Io dico, usciamo dalla tifoseria degli enti
e delle ambasciate, l’ambasciata olandese ad esempio non mi ha scritto. Nessuna lettera mi e’ pervenuta e nessuno ci ha cercati”. Alla ricerca del polline nella tela del “Fienile protestante” sara’ in campo l’Universita’ di Firenze, col suo dipartimento di Biologia per analizzare il dipinto visibile gratuitamente al pubblico dal 15 al 30 aprile a palazzo Panciatichi, nella mostra curata da Massimo Mascii sotto l’egida del Consiglio regionale.
“Stiamo mettendo a punto la tecnica dell’estrazione, utilizzando il meno possibile il materiale. Non possiamo scrostare tutto il quadro. Bisognera’ fare un campionamento, inseguendo il principio del minimo sacrificio possibile col massimo del risultato” spiega la professoressa Marta Mariotti. “Agiamo all’interno di un protocollo internazionale con altri enti, fra i quali il
Politecnico di Torino. La nostra ricerca si concentrera’ sui resti vegetali all’interno del materiale pittorico. Si e’ pensato soprattutto all’olio, perche’ il polline- aggiunge la biologa- potrebbe essere rimasto intrappolato quando e’ seccato il dipinto. L’altra possibilita’ e’ che il polline si trovi nel retro della tela”. Uno studio dal sapore criminologico, come ribadito da Mariotti. E come nella classica scena del crimine, il timore maggiore e’ che ci possa essere stata una contaminazione.
“Verificheremo che i colori siano sterili, che non contenessero gia’ all’origine del polline. A quel punto l’inquinamento comprometterebbe il risultato”.
Home MAGAZINE A Palazzo Panciatichi il quadro "L'enigma del fienile protestante" attribuito, con polemiche,...