Un piccolo ordigno artigianale, definito dagli investigatori un manufatto, è stato fatto esplodere la notte scorsa in una corte del palazzo che ospita il Pd a Firenze, in via Forlanini. Non ci sono stati feriti, solo alcuni danni allo stabile: annerita una facciata e incrinato il vetro di una finestra. Indaga la digos. L’esplosione si è verificata intorno alle 4. Il piccolo ordigno è stato messo insieme con tre bombolette di gas da campeggio, immerse in liquido infiammabile e sistemato in un contenitore di plastica.
”Ipotizziamo che la provenienza di questo gesto sia riconducibile all’area anarchica”. Così il questore di Firenze Raffaele Micillo riferendosi allo scoppio di un ordigno artigianale che si è verificato nel cortile della sede provinciale del Pd in via Forlanini. ”Al momento tutte le ipotesi restano aperte”, precisa Micillo, che poi continua: ”Riteniamo che si tratti di un fatto non diretto a una persona ma contro la politica nazionale del partito”.
L’esplosione dell’ordigno rudimentale nel cortile della sede del Pd a Firenze potrebbe essere riconducibile all’area anarco-insurrezionalista legata alla galassia No-Tav. Questa, secondo quanto si apprende, sarebbe l’ipotesi su cui sono in corso indagini. Altri episodi di natura simile, viene spiegato, si sono verificati di recente in altre città del centro-nord. Tra questi, la lettera anonima con minacce recapitata a maggio alla sede a Torino del Pd regionale.
L’azione di chi ha fatto esplodere l’ordigno potrebbe essere stata ripresa da una telecamera di sorveglianza installata nella corte dello stabile che ospita il partito e puntata proprio dove è avvenuta la deflagrazione. La cassetta delle immagini registrate dovrebbe essere acquisita nel corso della mattinata dagli investigatori della Digos, che seguono le indagini. Dovrebbero inoltre essere acquisite le immagini di altre telecamere nella zona: la stessa sede del Pd ha un sistema di sorveglianza con più telecamere installate.
Ansa