Il monumentale ex gasometro che sorge lungo l’Arno a Firenze, da molti anni abbandonato e ridotto a mero reperto di archeologia industriale, potrebbe presto tornare a nuova vita, ospitando un centro culturale, spazi per bambini, attivita’ sportive ed uffici. Questa l’idea di Palazzo Vecchio, che ha, a tale scopo, appena pubblicato un bando per un project financing da 6 milioni di euro. Storicamente, l’ insediamento dell’industria del gas nell’area dove sorge il Gasometro, all’Anconella, risale a meta’ Ottocento, quando il Comune consegno’ alla societa’ Mongolfier Bodin un terreno per realizzarvi ‘officine per la produzione e distribuzione del gas illuminante’. Il gasometro aveva la funzione sia di serbatoio di compenso per il gas proveniente dalla centrale di produzione, sia di mantenimento dell’ elemento gassoso entro appositi valori di pressione di esercizio nella rete di distribuzione. Ma l’illuminazione a gas di Firenze, dopo il 1925, si avvio’ a rapido declino, cessando nel 1932, e l’ area venne via via smantellata. Rimase quindi un solo gasometro, quello attualmente esistente, che resto’ in funzione fino agli anni settanta, prima di essere completamente abbandonato. Tra le particolarita’ della struttura, sono presenti 16 colonne in rocchi di lamiera chiodati, coronati da terminali a bulbo o fiaccola che richiamano l’antica funzione. Sottoterra, il serbatoio conteneva una vasca d’ acqua profonda nove metri, mentre a livello del suolo c’e’ un anello di muratura di quattro metri. L’idea del Comune e’ quella di mantenere le dimensioni e la valenza culturale originale, modificandone pero’ l’ interno: nel gasometro verrebbero creati vari livelli, di cui due interrati, dove sarebbe possibile realizzare spazi dedicati a uffici, una ludoteca e una palestra, una piscina, un ristorante. In tutto, si specifica nel bando, si tratta di una struttura che ha una superficie interna di circa 900 metri quadrati. Il bando pubblicato dall’amministrazione comunale scadra’ il 10 settembre.