L’unico punto fermo, in tutti i sensi, è Borja Valero. Lo spagnolo ha rinnovato il contratto e fa parte dei titolari inamovibili anche della prossima Fiorentina. In più è un beniamino del pubblico. Anzi, forse, “il” beniamino del pubblico. Stimato da società, compagni e tifosi, non mi sorprenderei se gli venisse affidata la fascia di capitano, qualora Pasqual non fosse in condizione di giocare titolare fisso. Ma questo è un altro discorso. Torniamo al centrocampo viola, settore cardine di ogni squadra. Se la Fiorentina ha spesso traballato in difesa, è anche perché Pizarro e Aquilani, oltre a Borja, sono centrocampisti più abili nel costruire gioco che nel demolire quello altrui. Anche le “riserve” , ad eccezione di Ambrosini che però se n’è andato, non hanno dato un apporto al “filtraggio” delle azioni avversarie. Mati è un fantasista difficile da prendere quando ha la palla fra i piedi, ma poco incline al tackle. Bakic, nelle poche apparizioni, è parso a corto di personalità. Vargas incapace di accendere il turbo in retromarcia. Wolski un fuscellino che si sposta con un soffio.
Il futuro di Pizarro e Aquilani non è ancora scritto. Due buoni giocatori, per i quali, però, non stravedo. Il primo tende a pesticciare un po’ troppo sul pallone, creando talvolta grossi pericoli alla difesa (altro che baluardo a protezione!). Il secondo gioca bene una partita ogni tre. Troppo discontinuo. Certo, se alla fine i due se ne andassero e la Fiorentina volesse migliorare le proprie prestazioni, dovrebbe trovare due centrocampisti migliori di loro. E non è facilissimo. Ma anche se i due dovessero restare la squadra ha necessità di un paio di innesti a centrocampo, almeno uno dei quali di livello superiore a Pizarro e Aquilani. A meno che non siano già stati individuati in Octavio e Brillante. Magari ciò che per i tifosi è una scommessa azzardata, per chi dovrebbe vederci lungo è già una certezza.
Francesco Matteini