La posizione espressa dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che chiede semplicemente il rispetto dei diritti degli utenti-pendolari da parte di Trenitalia e la corretta applicazione del contratto con Rete Ferroviaria, è sacrosanta. Si tratta di mettere fine ad una situazione che per privilegiare gli utenti dell’Alta velocità discrimina e penalizza tutti gli altri, ad iniziare dai pendolari.
Il problema non è rappresentato soltanto dai consueti ritardi, accumulati anche per dare la precedenza nell’interconnessione di Figline Valdarno all’AV, ma inoltre – per restare al tratto Firenze-Arezzo-Chiusi alla tendenza sempre più diffusa di instradare i treni regionali da e per Firenze sulla cosiddetta lenta, oltretutto senza nessun preavviso e senza nessun tipo di informazione ai viaggiatori a bordo dei treni e nelle stazioni.
Si tratta ormai quasi di una regola, che vale anche per i cosiddetti treni ad alta velocità regionale,e che già di per se provoca ritardi fra i dieci e i quindici minuti.
Il presidente Rossi pone esigenze reali che Trenitalia continua sistematicamente a disconoscere come dimostra, fra i molti esempi possibili, l’impoverimento, dei servizi sulla Tirrenica , ridotta a linea-cenerentola. O arriva finalmente una vera inversione di tendenza in Toscana, o è augurabile che il presidente della Regione tenga duro.
Pierandrea Vanni
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