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Il Piano paesaggistico è un colabrodo. Forza Italia chiede il ritiro. La Valdelsa contro l'estrazione C02, vietata oggi per legge, ma prevista nel Pit

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piano paesaggistico2Oltre cinquecento richieste di interventi al Piano paesaggistico della Toscana.  Richieste non settoriali ma da tutte le parte da categorie, liberi professioniti, dagli stesi enti locali. Anche dallo stesso partito del presidente Rossi.
Partendo da questi presupposti i responsabili di Forza Italia, guidati dal coordinatore. Massimo Parisi, hanno tenuto una conferenza stampa per chiedere a Rossi di ritirare un Piano pieno di inesattezze rimandando il tutto alla prossima legislatura. ” Vi rendiamo noto- è stato ricordato in conferenza stampa – che il piano classifica una piazza di Empoli come “bosco”, la laguna di Orbetello non è indicata alla coltivazione del pesce (è famosa in tutta Europa e offre lavoro al comprensorio), decide se allevare un tipo o un altro di mucche in quel pascolo senza tenere conto della produttività”.
Conclusione! “Siamo alla follia, vogliono far chiudere la Toscana”
Si è parlato di schede messe lì a casaccio. Basta seguire quanto sta accadendo nel comune di Certaldo con il documento del sindaco Cucini preoccupato di una zona a vocazione agricola a rischio estrazione CO2 quando la stessa Regione ha emanato una legge contro questa attività.
La Valdelsa contro il PIT

Il sindaco Giacomo Cucini
Il sindaco Giacomo Cucini

Il sindaco Giacomo Cucini ha reso noto allo stesso tempo in ambiente diverso dalla conferenza in Regione  in merito le osservazioni al Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) della Regione Toscana, formulate come Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa la scorsa settimana. Nel pacchetto di osservazioni approvate, infatti, l’Unione ha recepito integralmente anche quelle formulate dalla Giunta Comunale di Certaldo, con le quali si chiede la modifica della scheda d’ambito 09 Val d’Elsa, dove nella parte “Invarianti strutturali” sta scritto: “Sono presenti anche significative potenzialità di estrazione di biossido di carbonio naturale, in particolare nella zona di Certaldo”. 
“La Giunta Comunale ha richiesto anzitutto l’eliminazione di questo comma dal PIT per il motivo più ovvio – spiega il sindaco, Giacomo Cucini – ovvero perchè, pur essendo innegabile la presenza di effiorazioni di gas CO2 dal sottosuolo nell’area al confine con i Comuni di Barberino Val d’Elsa e San Gimignano, non si è a conoscenza né della esatta localizzazione, né della dimensione, né delle caratteristiche di un eventuale giacimento, quindi neanche di tutte le problematiche che potrebbero innescarsi qualora si dovessero realizzare dei processi di estrazione. Chiediamo quindi che, per questa risorsa, il PIT possa prevedere processi di monitoraggio e valorizzazione, sulla scia di quanto fatto, ad esempio, nei Comuni di Gambassi Terme e Montaione con la valorizzazione di quel sistema di acque e gas che ha dato vita al Parco Benestare, o come fatto da Montespertoli per Acquabolle”. Oltre a questo, la Giunta certaldese evidenzia come, dalle analisi delle stesse schede di ambito del PIT, emerga che per il territorio di Certaldo esistono altre priorità: conservazione paesaggi agricoli tradizionali, riqualificazione delle direttrici e degli elementi di connettività della rete ecologica, mitigazione e limitazione degli effetti dell’urbanizzazione lungo la pianura alluvionale dell’Elsa. La presenza nel PIT di una risorsa come l’anidride carbonica come risorsa estraibile contrasterebbe quindi sia con queste indicazioni, che con la recente delibera n. 756 del 9/9/2014 della Giunta regionale Toscana con la quale si annuncia che non si rilasceranno nuove concessioni per la estrazione di anidride dal sottosuolo. 
“Abbiamo presentato noi le osservazioni, in quanto il PIT citava espressamente Certaldo, ma nell’ottica di condivisione che ha caratterizzato questa tematica le abbiamo condivise anche con i sindaci di Barberino val d’Elsa e San Gimignano – conclude il sindaco Giacomo Cucini – la vocazione agricola e il grande valore paesaggistico di queste aree situate lungo il fiume Elsa è innegabile e già presente negli atti di programmazione, sia locale che regionale, confidiamo quindi che le nostre osservazioni vengano accolte, per dire con chiarezza che le attività agricole e turistiche rappresentano il vero volano di sviluppo di questa area e il modo migliore per tutelare questo territorio”. 

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