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Torselli su Fidi Toscana e Chil Srl” Perché i soldi dei cittadini toscani sono andati ad una ditta ligure?”

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torselli_francesco“Due interrogazioni presentate su Fidi Toscana e due volte l’amministrazione comunale smentisce Fidi Toscana e la Regione. Dopo la risposta dell’assessore Simoncini in consiglio regionale all’interrogazione del collega Donzelli, nella quale emergevano diverse ‘zone d’ombra’ sul rapporto tra Fidi Toscana e Chil Srl (la ditta di famiglia del primo ministro, Matteo Renzi), oggi l’assessore Perra ci dice l’esatto contrario, ovvero che nel rapporto tra Fidi Toscana e la Chil Srl non c’è niente di strano e che l’iter seguito dall’ex-azienda della famiglia Renzi per ottenere la garanzia di Fidi sul proprio mutuo è trasparente e corretto. Prendiamo atto che Regione e Comune dicono cose diametralmente opposte, ma non è nostro interesse decidere chi dei due enti dica il vero: per noi parla il regolamento scritto nero su bianco e la Chil Srl questo regolamento lo ha violato”. Queste le dichiarazioni del capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale a Palazzo Vecchio, Francesco Torselli.

“La garanzia dell’80% sul mutuo richiesto dalla Chil Srl – spiega Torselli – era stato concesso da Fidi Toscana sulla base di un regolamento che parlava di ‘imprenditoria femminile’ (l’azienda risultata controllata a maggioranza dalla madre del Premier) e di ‘imprese territoriali’, ovvero con sede in Toscana. Quando la clausola di garanzia è stata attivata, invece, Chil Srl era già stata venduta ad un uomo e per giunta avente sede in Liguria. Senza considerare il fatto che il regolamento, così come ha fatto notare l’assessore Simoncini, obbligava le aziende ad informare Fidi Toscana di eventuali modifiche all’assetto societario, cosa che Chil Srl non ha fatto”.

“Non accettiamo neppure che l’assessore Perra ci venga a dire – conclude il capogruppo di Fratelli d’Italia – che tutta questa attenzione per la Chil Srl nasca esclusivamente dal fatto che essa sia l’azienda di famiglia di Matteo Renzi. La nostra attenzione verte in primo luogo, Renzi o non Renzi, sul fatto che i soldi dei cittadini e degli imprenditori toscani siano stati spesi per sanare i debiti di una azienda di un ligure con sede in Liguria. Certo, il fatto che l’azienda sia riconducibile alla famiglia di Matteo Renzi non è certo motivo di diminuzione d’interesse, ma di incremento: il primo ministro deve dare sempre il buon esempio, soprattutto quando “trasparenza” e “uguaglianza” sono le parole d’ordine della propria azione politica, ripetute come un mantra fino alla noia”.

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