Prosegue il piano di espansione globale del gruppo alberghiero americano che nel 2014 ha firmato accordi per 650 hotel
Prosegue la crescita globale di Marriott International (NASDAQ: MAR): con nuovi hotel in apertura o in fase di costruzione, il gruppo alberghiero prevede di superare entro la fine del 2015 la quota di un milione di camere. Nel complesso, i nuovi alberghi genereranno $50 miliardi in investimenti immobiliari a livello globale e offriranno 150.000 nuovi posti di lavoro.
Arne Sorenson, presidente e CEO di Marriott International afferma: “Uno dei principali focus del World Economic Forum di Davos è la creazione di nuovi posti di lavoro e la crescita economica. In collaborazione con i proprietari dei nostri alberghi, negli oltre 100 Paesi e territori dove siamo già presenti o dove stiamo realizzando nuove strutture, Marriott dà un contributo importante per le opportunità economiche. Il nostro portfolio sta crescendo a livello globale, con una forte espansione negli Stati Uniti e in numerosi mercati in tutto il mondo”.
“Soltanto nel 2014, Marriott ha siglato circa due accordi al giorno, 650 hotel, pari a oltre 100.000 camere che apriranno nei prossimi anni. Questo grande investimento da parte dei proprietari partner negli hotel affiliati mostra la fiducia riposta nostri brand. La nostra crescita alimenta lo sviluppo economico, sostiene la creazione di nuovi posti di lavoro e supporta l’incremento del commercio che emerge intorno a questa crescita”, prosegue Sorenson.
Una ricerca dell’Agenzia tedesca per la cooperazione internazionale (GIZ) relativa all’impatto degli hotel sull’economia e sulle comunità locali, ha evidenziato casistiche come quella del JW Marriott Lima Hotel in Peru, dove sono impiegati 350 lavoratori e che comprende 300 camere e 10 meeting room. L’hotel ha contribuito con oltre $10 milioni all’anno all’economia del Paese, grazie a salari e spese per rifornimenti e servizi.
Nelle aree in via di sviluppo come Haiti e l’Africa, Marriott opera in stretto contatto con i proprietari e le organizzazioni non governative e si impegna a reclutare residenti locali per la gestione dei nuovi hotel. Il nuovo Marriott Port-au-Prince di Haiti aprirà a febbraio offrendo 200 posti di lavoro alla popolazione locale.
“Il ceto medio mondiale si sta ampliando considerevolmente e con esso aumentano gli incentivi per viaggiare, per affari o per turismo. Chiaramente, gli sforzi fatti per crescere, generare opportunità economiche e incoraggiare il turismo possono fruttare non solo alle aziende coinvolte ma anche alle comunità locali in tutto il mondo”, continua Sorenson.
Tony Capuano, Executive Vice President e Chief Development Officer di Marriott, ha evidenziato che la crescita esponenziale del gruppo è stata realizzata in maniera costante: “Abbiamo battuto un record nel 2014 con l’apertura di 46.000 camere in hotel di tutto il mondo. Nello stesso anno abbiamo siglato accordi per più di 650 nuovi hotel e 100.000 camere, portando il nostro record di hotel in pipeline a circa 240.000 camere. Con queste nuove aperture, Marriott amplierà la sua presenza da 80 a 100 Paesi”.
“Il nostro successo è stato supportato da una serie di fattori, tra cui una struttura di leadership continentale che connette i team di sviluppo locali con partner e investitori, la continuità del nostro team senior per lo sviluppo e l’introduzione di nuovi brand che contano per il 40% circa nelle nuove camere, tra cui Moxy, AC by Marriott, Autograph, EDITION e Protea.”
Nel Nord America, Marriott sta entrando in nuovi mercati e rafforzando la presenza nelle grandi città. In Asia, il gruppo prevede di duplicare la sua presenza nei prossimi anni. La crescita proseguirà anche in Medio Oriente e Africa, dove il portfolio di Marriott potrebbe espandersi del 75% e oltre, e nei Caraibi e America Latina, dove è attesa una crescita del 50%. In Europa, il piano di crescita farà leva su un ampio portfolio di brand, tra cui Moxy, una nuova alternativa che combina stile e prezzi accessibili pensato per le nuove generazioni di viaggiatori.