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Il Gip respinge la richiesta di archiviazione sulla frana di Ripoli per la Variante di Valico. Convocata un’udienza con tutte le parti in causa

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variante valicoIl Gip Andrea Scarpa non ha accolto la richiesta di archiviazione della Procura di Bologna e ha disposto nuove indagini sulle frane provocate dagli scavi per la Variante di Valico, nella zona di San Benedetto Val di Sambro. L’inchiesta sull’autostrada in costruzione, alternativa all’A1 tra Bologna e Firenze, era contro ignoti per disastro colposo e frana e nacque da un esposto di residenti, con case danneggiate. Il giudice chiede ora di approfondire la fase di progettazione dell’opera.

Colpo di scena nella vicenda giudiziaria del paesino sull’Appennino bolognese che da anni si muove a causa dei lavori di scavo di una galleria della grande opera che dovrebbe affiancare l’attuale A1. 

Il gip ha convocato un’udienza con tutte le parti in causa (ufficialmente si tratta solo parti offese, visto che l’indagine era contro ignoti). Il giudice ascolterà quindi gli avvocati delle aziende coinvolte, degli enti pubblici e quelli dei cittadini di Ripoli (si formò anche un comitato). Infine sentirà naturalmente anche la pm, Morena Plazzi,  che ha condotto le indagini per i reati di frana e delitto colposo di danno. Solo a quel punto deciderà, probabilmente in tempi molto brevi, se chiedere alla procura della Repubblica nuove indagini, oppure se archiviare definitivamente l’inchiesta. La notizia arriva inattesa, visto che nessuna delle parti aveva fatto opposizione alla richiesta e il Gip avrebbe potuto archiviare tutto senza dover rendere conto a nessuna delle parti.

Dino Ricci, il geometra di Ripoli anima del comitato che si batte contro quella galleria che ha risvegliato la frana, snocciola intanto gli ultimi dati dei monitoraggi della frana. I misuratori posizionati ormai in tutto il paese non lasciano spazio a dubbi. C’è una casa che da maggio 2011 alla fine di luglio 2012 si è mossa di oltre 16,9 centimetri. Nello stesso periodo uno dei misuratori posti sulla chiesa segna 9,5 centimetri.

Intanto lo stesso Ricci segnala l’allargamento della frana alla zona Serrucce del paese. Sta succedendo esattamente ciò che avevano previsto i tecnici dell’Ispra e del Cnr (chiamati dal prefetto di Bologna, Angelo Tranfaglia), il 2 maggio scorso. “Nell’area sono presenti edifici a breve distanza dal tracciato delle ‘canne’ per i quali sono ipotizzabili risentimenti”. Detto fatto: il 20 luglio i misuratori hanno segnato per la prima volta uno spostamento, da un giorno all’altro, di 5 millimetri.

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