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Banche e vigne, un solo nome: Folonari

Redazione
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Grande appuntamento con la storia all’Accademia dei Georgofili. Quasi tre secoli di vita di una famiglia sintetizzati in un pregevole volume: I Folonari: un’antica storia di vini e banche scritto da Emanuela Zanotti e con una prefazione di Giovanni Bazoli presidente del Consiglio di Sorveglianza di Banca Intesa San Paolo.  È un’interessante racconto di una dinastia imprenditoriale e di un’impresa vinicola che attraversa tutto l’Ottocento e il Novecento. Una famiglia fregiata  di ben cinque cavalierati  del lavoro, cinque generazioni che hanno lasciato  sul territorio un’orma indelebile di attitudine imprenditoriale e il messaggio  umanissimo di una filosofia vincente del fare impresa. È interessante scoprire come questa famiglia di origine bresciana abbia esteso i propri interessi in gran parte d’Italia scegliendo poi la Toscana come terra e territorio per coltivare la vite. Prima Ruffino e poi le Tenute Folonari sono la testimonianza di questo interesse. Ad approfondire tanti aspetti di valore storico e sociale, finanziario e vinicolo sono stati, oltre all’autrice Emanuela Zanotti, Giovanni Cipriani docente universitario, Pierluigi Magnaschi direttore di Italia Oggi e Milano Finanza, Giuseppe Morbidelli presidente di Banca CRFirenze Spa, dopo un saluto di Giampiero Maracchi presidente dell’Accademia dei Georgofili. A coordinare Alessandro Rossi direttore eKOnomy. In sala molti rappresentanti della Famiglia, i fratelli Ambrogio e Alberto con i cugini Paolo e Marco. Fra il pubblico intervenuto Umberto Tombari presidente di Ente CRFirenze, Aureliano Benedetti consigliere di Banca IMI, Davide Polo di Banca Generali, Andrea Tittocchia di Banca Popolare di Vicenza oltre allo stesso Giovanni Bazoli. E poi imprenditori e amici della Famiglia fra cui Corrado e Marcello Fratini, Giovanni Gentile, Piero Antinori, Vittorio e Ferdinando Frescobaldi, Randa Eid con Mafalda di Savoia, Fausto Calderai, Attilio Lebole e Paolo Petroni segretario generale dell’Accademia Italiana della Cucina.

Elisabetta Failla

 

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