Dopo lunga malattia, è morto oggi a Firenze Tindari Baglione, 72 anni, procuratore generale presso la corte d’appello della Toscana. Nella lunga carriera del magistrato c’è ancora una importante tappa in un’altra città della Toscana: quella da procuratore capo nella Pistoia, dove aveva curato l’inchiesta, e il processo, sulle morti per l’amianto della Breda.
“Profondo cordoglio” del sindaco Dario Nardella per la morte del procuratore generale presso la Corte d’Appello Tindari Baglione, avvenuta oggi dopo una malattia.
“Ho avuto tante occasioni di collaborazione con lui tese sempre a migliorare la nostra città e la comunità – afferma il sindaco Nardella -. Più lo conoscevo più ne apprezzavo quella passione tipica dei toscani in tutte le cose che faceva, a partire dal lavoro in magistratura. Amava Firenze e da oggi ai fiorentini mancherà tanto”. Dal sindaco le condoglianze e la vicinanza dell’amministrazione alla famiglia.
“Con dolore apprendo della scomparsa del Procuratore generale di Firenze Tindari Baglione. Il 7 giugno 2013 era tornato a Firenze e in quell’occasione l’ex Prefetto di Firenze Padoin gli fece un’intervista. Si capì subito cosa lo animava: «volevo finire la carriera nella mia città e ci sono riuscito: i miei genitori, se vivi, sarebbero felici di ciò spero solo con l’aiuto della Madonna del Santuario del Tindari di essere in grado di svolgere in maniera adeguata il compito affidato». Da quel giorno la sua azione è stata rivolta, in silenzio, anche a tante realtà impegnate nel recupero di ragazzi con difficoltà”. Con queste parole il Sottosegretario al Miur, Gabriele Toccafondi, esprime cordoglio per la scomparsa del procuratore generale di Firenze Tindari Baglione.