Graziano Cioni, che da molti viene ricordato come lo Sceriffo, allora vicesindaco delle giunte Domenici, conosce la città, i movimenti chiari e meno chiari della politica, non poteva e non doveva rimanere in disparte. Ha molte cose da dire , del passato e anche per il futuro di Firenze che sta perdendo la propria identità. Noi ospitiamo le sue riflessioni pronti ad allargare l’orizzonte a chi vuol un bene profondo dal cuore, senza interessi di parte, a questa città.
Ben tornato Graziano!
Mi rosica una riflessione che non posso nascondere……
Di ritorno da Rignano , dopo molti anni che non uscivo in pubblico, mi sono ritrovato in famiglia. Si perché anche se ci sono le tentazioni di cercare nuove avventure, quella è la mia famiglia, la mia gente.
Non la pensiamo tutti allo stesso modo, abbiamo opinioni diverse e credo in quella serata la mia opinione era in minoranza assoluta.
Ma c’è ascolto, fatemi dire ,perché conta anche questo ,c’è affetto.
Io continuerò a giudicare questo governo dai fatti e non dalle enunciazioni ,ma con la speranza che tutto possa cambiare in meglio.
Il tanto peggio tanto meglio non mi appartiene, né apparteneva al PCI, le migliori leggi dei governi DC sono passate con il voto del PCI, una per tutte la Rognoni/La Torre sulla mafia.
Ci sarà una possibilità che il gruppo che dirige oggi il Partito e il Governo, sotto la direzione di un uomo solo Matteo Renzi, possa correggere una linea che mi appare liberista e che ci porterebbe ad una deriva populista ? Non lo so…. molti sostengono, fra i critici, che non sarà possibile e bisogna costruire una alternativa dura e pura di sinistra. Io non sono d’accordo, non mi convince.
Lo stesso PD è nato cercando di fondere le due anime, cattolica e laica, in un Partito nuovo, e non mi scandalizzo se alla testa di questo Partito c’è un uomo che certamente non proviene dalla sinistra, l’errore che fa è di non saper “mediare” con l’altra anima di sinistra di questo partito, e badate bene non parlo degli ex vertici i D’Alema,Veltroni ,Bersani…. No ,parlo dei valori, delle scelte concrete sulla scuola ,sul lavoro, oltre che dei sentimenti del popolo di sinistra che appaiono,sempre più travisati se non addirittura traditi.
Oggi purtroppo ,nel PD, invece dell’auspicato Partito nuovo, ci sono ex democristiani e ex comunisti che se le danno di santa ragione e se continua così i risultati sono scontati: primo: quando un comunista si scontra con un democristiano il comunista è un uomo morto,e già ne vediamo una moltitudine. Secondo: il democristiano,stressato nella sua solitudine,nelle prime elezioni politiche, consegna le chiavi del Paese al centro Destra se questi smette di litigare.
Si può evitare tutto questo,(e qui interviene Gramsci con l’ottimismo della volontà) proviamoci … sarà il tempo a giudicare.