Umberto Cecchi
Confesso, amo Renzi. Mi fa impazzire. Politicamente intendo. Se non ci fosse bisognerebbe che qualcuno, di genio, lo inventasse.
Insomma, che dire di un premier che nel vortice degli eventi, a fine di una estate che ha visto di tutto, da fabbriche chiuse per sempre a disastri naturali in un paesaggio trascurato che si vendica, da pianti di città di villeggiatura che accusano cali storici di presenze, da città pattumiera, come Firenze, la ‘sua’ Firenze, Roma, che oltre che pattumiera è anche cloaca di scandali politici, Napoli – che però non fa testo-; immigrazione disperata, dolorosa, sulla quale c’è chi specula e arricchisce – come quel Buzzi ‘dde Roma’ – ministri che litigano fra loro; dati sull’occupazione che oggi sono in un modo e il giorno dopo il ministero deve dimezzare perché sbagliati; riprese economiche che non si sa più se siano vere o no, ma che comunque sono infinitesimali, calcolate più che altro su assunzioni estive per bibitari volanti, guide non autorizzate, autisti volanti ingaggiati per portare a spasso i turisti e così via che hanno fatto ‘impennare’ il termometro dell’industria, e via dicendo, lui, il primo ministro esce con una frase da incorniciare: Grazie alla nostra politica abbiamo la ripresa. Non siamo ancora maglia Rosa ma lo saremo presto. Non so se Renzi, amore mio, meriti l’Oscar per la migliore interpretazione del sognatore, o il pinocchietto d’oro.
Il fatto è – e qui meriterebbe davvero il premio come incantatore dell’anno – che Renzi sa che nel nostro paese, cosa detta è come vera. La gente ci crede. Il popolo, disperato, si attacca ai sogni, e siccome i sogni non costano nulla lui ne distribuisce a bizzeffe. Nemmeno Merlino, il mago di re Artù aveva questa dote. Questa improntitudine che certo farà di lui il primo assoluto, per cose annunciate e non fatte. Tanto chi se ne ricorda?
Ho fatto un sondaggio di fine estate fra persone di estradizione ed età diversa. La riforma della quale è stata fatta o no? Ho chiesto. Su dieci tre non lo sapevano, cinque hanno risposto no, due hanno detto, sì, mi pare.
L’Italia non merita di essere governata, merita d’essere illusa. E su questo avremo di sicuro la maglia rosa. Ecco perché amo Renzi: ci conduce felici alla dolce morte. E non è davvero poco.
E ci fosse mai un giornale che le scrive, queste cose. Se non altro per ricordarci che siamo un popolo ancora libero sulla parola.
Il premier fa uno slalom incredibile fra i ‘poteri forti’ che lo reggono in un momento in cui questi poteri si stanno scontrando in una battagli sotterranea che sta cambiando alcune importanti cose di fondo. Come industria e giornali. A seconda di chi vincerà potremmo avere ripercussioni sul governo. Avete notato che Il premier e l’AD Fiat Marchionne, che fino a ieri si scambiavano epiteti non proprio carini, da un po’ sembrano fratelli siamesi? Sempre assieme.
E avete notato che da altre parti cambiano assetti che sembravano intoccabili. Come ad esempio il direttore del Corriere della Sera. Pur bravo. Rifiutato poi dal governo anche come direttore Rai?
Questo credo sia un discorso tutto da fare. Lo faremo.