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Sanatorie e abusi edilizi alla Settignanese. Interrogazione di Grassi: “Perché l’amministrazione in questo caso va a rilento?”

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Settignanese da tempo nel mirino per aver richiesto sanatorie su ampliamenti e altre iniziative senza essere passata dalla presentazione e approvazione di progetti. In ultimo un campo in sabbia considerato abusivo Una procedura di conformità edilizia è ferma al 1994. La questione Settignanese è stata sollevata in consiglio comunale dal consigliere Tommaso Grassi che ha messo a confronto il comportamento dell’amministrazione comunale nei confronti della Rari Nantes e della stessa Settignanese. L’assessore Vannucci non ha dato alcuna spiegazione a se non il fatto che gli uffici tecnici del comune stanno analizzando la questione della società di Settignano. Quindi “il politico non può prendere decisioni fino a quando gli uffici preposti non danno una risposta ben definita” . Forse gli uffici sono stati presi intensamente dall’analizzare in tempi brevi la questione Rari che non hanno potuto prendere in esame il faldone Settignanese. Ma adesso la  Rari sta dando respiro. La Settignanese, gestita da sempre da Romei, è una società gloriosa nel mondo del pallone con la scuola calcio intitolata a Ferruccio Valcareggi.

Dal consigliere Grassi riceviamo la nota presentata in consiglio comunale che pubblichiamo integralmente

Sul centro sportivo delle Settignanese pesano troppi abusi edilizi. E’ pendente addirittura una procedura di accertamento di conformità edilizia del 1994. Ancora senza risposta. E che va contro tutti gli iter previsti, di solito bastano 75 giorni per avere una risoluzione. E se questo non bastasse, ora è venuto fuori che oltre al campo, ci sono problemi di conformità di altre zone all’interno del centro sportivo. Non per ultimo un campo da gioco in sabbia sbucato dal nulla e sul quale è già scaduto un provvedimento di decadenza che per adesso non viene eseguito”. Così Tommaso Grassi, capogruppo di Firenze riparte a sinistra, interviene in Consiglio comunale dopo la risposta a un’interrogazione presentata all’assessore Vannucci. E incalza “addirittura si decide di spendere 180mila euro per ripristinare alcune parti dopo il nubifragio del 1 agosto, cioè si investono soldi pubblici senza prima procedere a sanare una situazione ormai nota a tutti e insostenibile. Troppo leggero è l’atteggiamento dell’amministrazione. Aree abusive e zone che non sono conformi. Ma la politica dove è? L’assessore Vannucci dice che verranno fatti tutti i passi necessari a proteggere l’interesse pubblico. Ecco ce lo auguriamo sul serio prima che si viva in città una nuova querelle come quella che ha visto la fine dell’impianto dei canottieri”.

 

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