Probabilmente voleva solo cercare di trovare riparo dal caldo insopportabile, e invece è rimasto impiccato dalla catena che lo teneva legato. Questa la fine del povero cane che è stato ritrovato dalle guardie zoofile dell’ ENPA di Firenze in un piccolo appezzamento di terreno in zona San Donnino, nei pressi di via dei Manderi, dove era stato lasciato da solo senza acqua né cibo, in un recinto sotto il sole cocente, privo di libertà di movimento.
Dagli accertamenti effettuati dalle guardie dell’ ENPA e dai primi riscontri autoptici dei veterinari ENPA della sede di via Ricasoli, sembra che il cane, un meticcio maschio di taglia media, sia salito sulla tettoia del suo riparo, probabilmente per cercare di scavalcare la recinzione e cercare un luogo più confortevole. I ripetuti movimenti però non avrebbero fatto altro aggrovigliare la catena nel telo ombreggiante e nella recinzione, tanto da immobilizzarlo in posizione semi-alzata.
La morte sarebbe sopraggiunta dopo circa due giorni per disidratazione e per il fatto che l’animale non poteva né muoversi, né probabilmente abbaiare per attirare l’attenzione, visto che la catena era talmente tesa da non consentirgli alcuna azione. Sono in corso, comunque, ulteriori approfondimenti per escludere la causa dello strangolamento doloso da parte di ignoti. Per questo, il cane è stato inviato all’istituto zoo profilattico della Toscana e Lazio per un autopsia più approfondita.
Le guardie zoofile stanno cercando di individuare il proprietario del cane che attualmente risulta essere irreperibile in zona. Per lui scatterà la denuncia di abbandono, incuria e maltrattamento animali, visto che l’animale è rimasto immobilizzato per giorni senza che il proprietario se ne accorgesse o gli portasse acqua e cibo.