Il 23 e il 24 settembre, alla stazione Leopolda di Firenze, è in programma il Forum della Sostenibilità e Opportunità nel Settore della Salute. Un’occasione per discutere del ruolo dell’infermiere nel futuro, ma non solo. Al centro del dibattito promosso dai Collegi IPASVI aderenti all’iniziativa anche la sessione sul ruolo dell’infermieristica nei percorsi ospedalieri.
«Parleremo della programmazione infermieristica e degli indicatori per standard mix – spiega Gianluca Bugnoli, Direttore UOC Assistenza Infermieristica e Ostetrica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria senese – per cercare di stabilire qual è il numero di pazienti di cui un infermiere deve prendersi cura in ogni setting assistenziale». L’assistenza infermieristica, infatti, è basata sull’erogazione di prestazioni di base e avanzate. Nei contesti a bassa complessità assistenziale molte prestazioni, per esempio, possono essere erogate anche da personale di supporto come gli operatori socio-sanitari, mentre nei settori a medio-alta complessità assistenziale va privilegiata la presenza infermieristica rispetto a quella degli operatori di supporto. «Come dirigenti infermieristici – precisa Bugnoli – “soffriamo” del fatto che tutte le decisioni prese non fanno riferimento a standard predefiniti. Mancano i parametri tantoché le scelte sono basate sull’esperienza, sul confronto con chi sta in prima linea e sull’assunzione di responsabilità, anche se nelle varie realtà si stanno implementando sistemi per la valutazione della complessità assistenziale che in qualche modo ci consentono di differenziare tra un setting assistenziale e l’altro».
Un sistema di riferimento comune permetterebbe, dunque, di standardizzare l’offerta assistenziale nelle varie realtà sanitarie senza dimenticare la specificità di ogni singolo paziente. «Come dirigenti toscani – puntualizza ancora Bugnoli – ci incontriamo periodicamente per discutere su queste tematiche. Già nel marzo del 2014, su “Salute e Territorio”, avevamo pubblicato un articolo sull’“Offerta assistenziale” fotografando le varie realtà toscane al fine di fare una riflessione sulle dotazioni infermieristiche di setting assistenziali simili». Incontri che hanno, dunque, l’obiettivo di provare ad uniformare i sistemi di programmazione e di assistenza.
«Una programmazione più precisa – conclude Bugnoli – permetterebbe di migliorare il lavoro degli infermieri uniformando peraltro, nei limiti del possibile, l’offerta assistenziale. È inoltre importante capire di quanti infermieri ha bisogno il sistema sanitario perché è ingiusto continuare a formare professionisti che hanno poi difficoltà a trovare un lavoro».
Info e programma: http://forumdellaleopolda.it