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Caporalato nel Chianti. I sindaci preoccupati per le vicende che vedono coinvolta la Coli

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Le amministrazioni comunali esprimono forte preoccupazioni. I sindaci Baroncelli e Pescini: “il caporalato è una forma di sfruttamento del lavoro inaccettabile e intollerabile, occorrono maggiori controlli sulle ditte appaltatrici”

I sindaci del Chianti David Baroncelli e Massimiliano Pescini esprimono forte preoccupazione sulle vicende che vedono coinvolta l’azienda Coli nell’inchiesta sul caporalato condotta dalla Procura di Prato.

“Non è opportuno entrare nel merito della questione giudiziaria – dichiarano congiuntamente i sindaci di Tavarnelle Val di Pesa David Baroncelli e San Casciano Massimiliano Pescini – siamo in attesa degli esiti delle indagini e confidiamo nel lavoro che stanno svolgendo le parti inquirenti. Apprendiamo con forte preoccupazione questa notizia ed esprimiamo vicinanza ai lavoratori. Ciò che avvertiamo è la necessità di una normativa nazionale più stringente su una materia complessa e delicata come questa ed un maggior controllo sulle ditte che appaltano le prestazioni. Da parte nostra riteniamo ulteriormente necessario che la Regione Toscana rilanci e affronti con urgenza queste criticità attraverso un tavolo con le parti sociali. Riteniamo il caporalato una forma di sfruttamento del lavoro inaccettabile e intollerabile soprattutto per un paese come il nostro che vuole fare dell’agricoltura una leva di sviluppo. Ringraziamo le forze dell’ordine per il difficile lavoro che svolgono”.

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