Il pm Beatrice Giunti ha convalidato i sequestri di materiale prelevato dalla Digos nelle perquisizioni dopo l’esplosione a Capodanno della bomba alla libreria di CasaPound a Firenze, che ha causato il grave ferimento di un artificiere della polizia. Le perquisizioni hanno riguardato una decina di anarchici. Non risulta che siano stati trovati né armi né esplosivo. Tra quanto sequestrato computer e materiali, anche di propaganda. Al momento non ci sono indagati. Massiccio l’impulso alle indagini di polizia scientifica, oltre a quelle della Digos, per l’esame dei reperti. Tra gli inquirenti emerge la convinzione che l’ordigno sia stato confezionato in modo artigianale e realizzato assemblando materiali di agevole reperibilità commerciale. Tra questi, anche il timer, elemento inconsueto negli episodi dinamitardi degli ultimi anni. La scientifica sta analizzando i residui dello scoppio per precisare il tipo di materiale esplodente usato. Al vaglio anche le telecamere nelle strade circostanti.