Una signora di 50 anni in perfetta forma e in piena salute, pronta a vincere le sfide del futuro: la Vernaccia, autentica eccellenza vitivinicola di San Gimignano, rappresenta la fusione più compiuta tra le ricchezze di un ambiente naturale dalle caratteristiche uniche e il saper fare dell’uomo. Questo vino completamente autoctono, unico bianco ‘femmina’ in una zona di rossi, nonché primo prodotto vinicolo in Italia ad aver ottenuto nel 1966 il marchio ‘doc’, è il protagonista assoluto del libro ‘Vernaccia di San Gimignano’, scritto da Armando Castagno per il Consorzio della Denominazione San Gimignano. La storia della Vernaccia è molto più lunga dei suoi 50 anni, tanto che le prime tracce con la citazione del suo nome risalgono al 1276 e anche Dante e Boccaccio ne parlano: segno tangibile del valore di un prodotto le cui radici affondano davvero nel territorio da cui ha origine, che oggi è diventato sinonimo non soltanto di tradizione e memoria, ma soprattutto di futuro. Ed è proprio lo sguardo al domani che il libro vuole sottolineare, raccontando di un vino che di certo si associa alla storia, ma anche a un presente fatto di etica ambientale, imprenditoria responsabile, tutela dei lavoratori (con il contrasto al caporalato) e dei consumatori. Diviso in diverse sezioni – il luogo; il vino; il territorio; testimonianze; stagioni; appendici – il volume è corredato di bellissime fotografie e scritto in italiano e in inglese con un linguaggio semplice e diretto (pur avendo più di un dettaglio tecnico), con l’obiettivo di far capire cosa si cela davvero dietro un bicchiere di questo vino così apprezzato.
Molto interessante è la sezione dedicata ai volti dei protagonisti ‘storici’, ossia di chi in modi e tempi diversi, con il lavoro delle proprie mani nella campagna o l’impegno quotidiano nel Consorzio o in Comune, ha contribuito a rendere la Vernaccia un prodotto di qualità eccellente dando al contempo ulteriore lustro a una cittadina bella come San Gimignano, ricca di arte e tradizioni, il cui centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Per divertirsi ed entrare davvero nello spirito della comunità a fine libro c’è poi il ‘dizionarietto della campagna sangimignanese’, che permetterà di destreggiarsi tra termini poco consueti e curiosi come ‘nicchiaio’ (il terreno della zona ricco di conchiglie e fossili), ‘scatigna’ (sfortuna), ‘torso’ (sorso di vino), e ‘nafantare’ (darsi da fare in modo confuso e febbrile). “Questo non è un libro auto celebrativo, non è turistico né retorico, e non abbiamo scritto neppure il nome di un’azienda produttrice: in realtà è il vino fatto testo”, ha affermato oggi a Roma l’autore durante la presentazione del volume, sottolineando di aver voluto raccontare quanto la vernaccia sia la “vera espressione della comunità di San Gimignano, del suo gusto e della sua storia”. (ANSA).