A Scandicci è stata perquisita l’abitazione dell’imprenditore Carlo Russo, amico di Tiziano Renzi, padre dell’ex premier. La perquisizione è stata disposta, a quanto si è appreso, dalla procura di Roma nell’ambito delle indagini su Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione. Nell’indagine inserito anche il ministro dello sport Luca Lotti.
“Gli unici soldi che spero di ottenere sono quelli del risarcimento danni per gli attacchi vergognosi che ho dovuto subire in questi mesi. Sono contento del fatto che il 16 marzo finalmente inizieranno i processi contro chi mi ha diffamato”. Lo dichiara Tiziano Renzi, padre dell’ex premier Matteo, in una nota che dirama alla luce di quanto emerso oggi dall’inchiesta Consip. “Non ho mai avuto un problema con la giustizia per una vita intera fino a due anni fa, quando sono stato indagato e poi archiviato dalla procura di Genova”, sottolinea.
Perquisizione a casa di Russo
L’imprenditore Carlo Russo e Tiziano Renzi, padre dell’ex premier, “sfruttando le relazioni esistenti tra Tiziano Renzi e Luigi Marroni”, ad di Consip, “si facevano promettere indebitamente” “da Alfredo Romeo”, arrestato oggi, “che agiva previo concerto con Italo Bocchino, suo consulente, utilità a contenuto economico, consistenti nell’erogazione di somme di denaro mensili, come compenso per la loro mediazione verso Marroni”, in relazione allo svolgimento di gare. E’ quanto si legge nella contestazione riportata nel decreto di perquisizione a carico di Russo. Russo, Romeo, Tiziano Renzi e Bocchino sono indagati per il reato di concorso in traffico di influenze.
Fonte Ansa