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Da domani in mostra la Porta del Paradiso

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La Porta del Paradiso del Battistero di Firenze torna visibile al pubblico dopo un restauro durato 27 anni, senza eguali per complessita’, e dopo 560 da quando Lorenzo Ghiberti termino’ quello che puo’ essere considerato uno dei grandi capolavori del Rinascimento. Secondo il Vasari fu Michelangelo a darle il nome di Porta del Paradiso: ”elle son tanto belle che starebbon bene alle porte del Paradiso”. Da domani, sabato 8 settembre, si potra’ ammirare al Museo dell’Opera dove sara’ custodita in una speciale teca. Il restauro, che ha permesso di salvare la mitica doratura, e’ stato diretto ed eseguito dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, su incarico dell’Opera di Santa Maria del Fiore, grazie ai finanziamenti del Ministero per i Beni e le Attivita’ Culturali e al contributo dell’Associazione Friends of Florence. Realizzata in bronzo e oro, la Porta del Paradiso (del peso di 8 tonnellate, alta 5 metri e venti, larga 3 metri e dieci, dello spessore di 11 centimetri) sara’ conservata nella grande una teca, realizzata dalla Goppion spa, in condizioni costanti di bassa umidita’ per evitare il formarsi di sali instabili, tra la superficie del bronzo e la pellicola dorata, che salendo, sollevano e perforano l’oro causandone la distruzione. Per il futuro dei gruppi scientifici dell’Opificio, dell’Universita’ e del Cnr continueranno a lavorare per realizzare una protezione della Porta con barriera d’aria ed evitare cosi’ il vetro frontale di cui e’ dotata ora la teca. La collocazione dentro il cortile coperto del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze e’ temporanea: al termine dei lavori di realizzazione del nuovo Museo, previsti nel 2015, la Porta del Paradiso sara’ esposta in una nuova sala espositiva, di 29 metri x 21 x 16 di altezza, con accanto le altre due Porte del Battistero a cui sara’ riservato in futuro lo stesso destino. La restituzione della Porta del Paradiso e’ l’occasione per annunciare che sara’ rimossa la Porta Nord del Battistero, sempre di Lorenzo Ghiberti, ed iniziera’ il suo restauro, condotto sempre dall’Opificio delle Pietre Dure grazie ai finanziamenti messi a disposizione dall’Associazione Guild of the Dome. Costituitasi lo scorso luglio, l’Associazione Guild of the Dome / Corporazione del Duomo Onlus, il cui presidente e’ Enrico Marinelli, e’ stata fondata da imprenditori di tutto il mondo (Usa, Israele, Cina, India, Mexico, ecc.). Il primo progetto che la Guild intende finanziare e’ il restauro della Porta Nord del Ghiberti a cui seguira’ quello della Porta Sud di Andrea Pisano, per poi collocarle all’interno del nuovo Museo di Santa Maria del Fiore. Di ogni porta, come per quella del Paradiso, sara’ realizzata una replica che sostituira’ all’esterno l’originale.

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