Home CRONACA Disastro PD ma la partita per le politiche sarà diversa

Disastro PD ma la partita per le politiche sarà diversa

admin
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L’assenza di Matteo Renzi nella campagna delle amministrative dell’11 giugno e, soprattutto, nei ballottaggi parla da sola. Per il PD i risultati sono un disastro. La sconfitta ha coinvolto più di una ex roccaforte del voto rosso (Genova, Sesto San Giovanni, Pistoia, La Spezia, etc.) Non una semplice sconfitta. Di più: i risultati sono l’inizio di una resa dei conti che sarà probabilmente durissima.

Ma trarre conclusioni in vista delle prossime elezioni politiche è francamente impossibile. Non solo per la scarsa partecipazione soprattutto ai ballottaggi. Ormai il voto nei comuni fa sempre più storia a se, e lo si è ben visto anche in questo caso. Le liste civiche proliferano e spesso sono promosse proprio dai partiti che sono i primi ad avvertire la crisi di rigetto degli elettori nei loro confronti. Del resto le difficoltà economiche sempre maggiori paralizzano i Comuni e costituiscono per sindaci ed assessori una attenuante vera, non un pretesto. Insomma, il voto politico sarà tutta un’altra storia. Ed anche più difficile e complicata. A prescindere da quale sarà la legge elettorale, una cosa è certa. Nessuno, né il Movimento Cinque Stelle, né  il centrosinistra e nemmeno il centrodestra punterà ad una impossibile vittoria. Piuttosto sarà in gioco la loro sopravvivenza. Per i 5 Stelle ci sarà da capire se le pesanti ammaccature delle amministrative dell’11 giugno rappresentano l’inizio della fine oppure una crisi passeggera, dovuta alle bruttissime figure inanellate dalle sindache di Roma e Torino. Per il centrosinistra se l’esito dei ballottaggi è stata davvero la tanto temuta o agognata (a seconda dei casi) spallata a Matteo Renzi. Per il centrodestra, se a prevalere sarà la linea dura di Salvini o quella possibilista di Berlusconi e, soprattutto se una alleanza chiara potrà essere realizzata dopo tante risse. Ovviamente lo spirare del vento di vittoria, imprevisto in tale misura, aiuta non poco.

Insomma: a parole ora si farà finta di invocare leggi elettorali e di chiedere voti per garantire uno stabile e duraturo governo capace di affrontare i temi della crisi. Nei fatti, le prossime elezioni e le mosse politiche da oggi fino ad allora, rappresenteranno una partita tripla per confermare o sovvertire le leadership dei tre schieramenti. La più complessa e dura di queste partite sarà all’interno del centrosinistra, ove la debolezza di Renzi non sembra ancora portare alla ribalta nuovi (o vecchi) antagonisti credibili.

Alla possibilità di approvare una legge elettorale maggioritaria che modificherebbe lo scenario sopra descritto è difficile credere.

Nicola Cariglia

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