“Firenze è molto diversa da Venezia: qua diventa difficile vietare il transito alle persone in certe aree pubbliche del centro, rischieremmo di far confusione tra lavoratori, residenti, visitatori”. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella, oggi a margine di una iniziativa, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano se anche nel capoluogo toscano, come potrebbe presto avvenire in quello veneto, in piazza San Marco, sarebbe possibile porre limitazioni di accesso a determinate aree del centro, come presidio contro l’invasione crescente dei turisti.
Secondo Nardella le situazioni delle due città, entrambe ‘campionesse’ del turismo nazionale e globale, non sono “paragonabili: anzitutto perché noi abbiamo meno della metà dei turisti di Venezia – ha detto -, in secondo luogo perché le caratteristiche morfologiche, geografiche urbanistiche di Venezia sono uniche, infine perché Firenze ha una popolazione del centro molto attiva con uffici, istituzioni culturali, università: diventa difficile vietare il transito alle persone in certe aree pubbliche del centro, rischieremmo di far confusione tra lavoratori, residenti, visitatori. Tuttavia dobbiamo lavorare per prevenire quello che stiamo vedendo accadere a Venezia. Il nostro nemico è il turismo mordi e fuggi. Ogni città deve mettere in pratica i propri strumenti”.