La sperimentazione del Bus con l’utilizzo di carburante prodotto dai rifiuti umani, alimentari e scarti di fabbrica è iniziati nel 2014 e adesso siamo ai primi esemplari in commercio.
A quanto pare i ricercatori di Bristol hanno lavorato davvero bene, in quanto il governo Londinese si dice pronto a investire nell’utilizzo di carburanti bio per il trasporto urbano.
E fino a qui, nulla di eccezionale, se non fosse che il carburante bio in questione venga prodotto da rifiuti umani, alimentari e scarti di fabbrica che, appositamente lavorati danno vita a una miscela di gas utilizzabile per alimentare autobus e vetture.
A quasi 3 anni di distanza dal riuscitissimo esperimento del biobus di Bristol, alimentato con i gas prodotti dalla lavorazione di escrementi umani e animali, che faceva la spola tra l’aeroporto di Bristol al centro della cittadina termale di Bath, ecco quindi che si può cominciare a pensare a rimpiazzare i mezzi urbani di superficie con questi nuovi autobus.
Nel rapporto” Sustainability of liquid biofuels”, commissionato dal governo inglese, si spiega che non basta chiamare bio un carburante per dargli una patente verde.
Ad esempio coltivare i campi di mais per produrre biocarburante ha un impatto ambientale maggiore che il semplice utilizzo di idrocarburi!
Meglio allora concentrarsi sull’uso di prodotti di scarto e su colture a basso impatto ambientale in terreni marginali.
Ecco quindi che questo genere di innovazioni diventano necessarie se si vogliono rispettare gli accordi sul clima e gli impegni presi insieme alla Comunità Europea.
Anche perché, a quanto pare, ci sono grandi possibilità di espansione nell’utilizzo di rifiuti come l’olio da cucina usato, i residui di foreste e segherie, i fanghi della produzione di whisky, i liquami fognari.