Siena, 8 settembre 2017 – Il premio Masgalano 2017, realizzato dal Maestro d’arte orafa Paolo Penko, verrà consegnato il 17 settembre alla contrada dell’Oca, che se lo è aggiudicato. Il riconoscimento è stato offerto e messo a disposizione della manifestazione dal Lions Club Siena, in occasione del sessantesimo anniversario del club senese e dei cento anni del Lions International.
Maestro d’arte orafa, ma anche scultore e designer, fiorentino di nascita ma senese di origini, l’artista quest’anno ha scelto, per la forma del Masgalano, un ritorno alla tradizione. Sulla parte inferiore del vassoio, in argento lucido, spicca in bronzo uno spaccato dell’assetto urbanistico di Siena con i suoi palazzi, la cupola del Duomo e la Torre del Mangia. Ogni dettaglio, anche il più piccolo, è stato lavorato e incastonato nell’opera come fosse un gioiello. In particolare, il pieno della lamina in metallo gioca con i vuoti di porte e finestre creando effetti di luce. Al centro, in oro, il logo del Lions International, dal quale si dirama una serie di cartigli, sempre in argento cesellato. Sotto questi (che richiamano le finalità dell’associazione umanitaria), ecco il riferimento a piazza del Campo, nove spicchi in bronzo dove con grande manualità Penko ha riproposto la pavimentazione della conchiglia. Intorno al bordo della parte superiore del prezioso premio, diciassette piccoli barberi in lapislazzulo. Il blu della pietra preziosa richiama il colore del Lions, mentre sul metallo Penko ha scritto i nomi delle diciassette contrade. Un duplice omaggio, attraverso la scelta di una gemma usata in gioielleria fin dall’antichità.
«Ho cercato di caricare di significato ogni parte del Masgalano, simbolo della festa senese, coniugando tradizione e modernità – commenta il maestro d’arte orafa Paolo Penko – e il mio è stato innanzitutto un atto d’amore verso questa città. Ho voluto realizzare questi raggi a rappresentare i valori e gli obiettivi dei Lions, che si aprono sulla città per rimarcare come questi elementi si diffondono su Siena e, intorno ad avvolgerla, ci sono le contrade».