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Valdo Spini, salvaguardare l’Opificio delle Pietre Dure

admin
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“Sabato scorso abbiamo salutato con commozione e con compiacimento l’inaugurazione del restauro della Porta del Battistero di Vincenzo Ghiberti che Michelangelo  Buonarroti defini’ a buon diritto Porta del Paradiso. Un avvenimento di risonanza mondiale che conferma l’importanza per il nostro paese dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, che tale restauro ha effettuato, del resto recentemente eretto in Ente Autonomo dotato quindi di un proprio Soprintende nte”. E’ quanto afferma il capogruppo Valdo Spini che sulla questione fara’ oggi una comunicazione in Consiglio comunale. “Proprio il valore di questa istituzione culturale – aggiunge Spini – , e la potenziale domanda di occupazione qualificata che questa rappresenta, ci porta a sollevare il problema nel Salone dei Duecento del Consiglio Comunale di Se Se non ci sara’ un intervento del governo le prospettive dell’Opificio sono molto negative. Gia’ oggi l’Opificio e’ sceso da 160 persone in organico a 99. Nei prossimi cinque anni ne andranno in pensione una quarantina, e se non avviene un tempestivo ricambio del personale, si rischia di bloccare la trasmissione della conoscenza ai giovani, meccanismo determinante in un settore delicatissimo come quello del restauro. E’ circa una decina d’anni che non vengono effettuati concorsi e quindi tale ricambio e’ completamente bloccato”. ”A fronte di cio’ la Scuola di Restauro che Umberto Baldini volle istituire, e’ stata riattivata e conferisce oggi addirittura il titolo di Laurea Magistrale. Il problema e’ che questi giovani non trovano in Firenze lo sbocco occupazionale che a loro sarebbe naturale, cioe’ appunto l’Opificio delle Pietre Dure. Proprio un governo che si fregia dell’appellativo ‘tecnico’ dovrebbe fare uno sforzo per comprendere l’importanza non solo culturale e occupazionale ma la stessa ricaduta economica di un’istituzione come l’Opificio delle Pietre Dure che si iscrive fra tutti gli enti e le istituzioni che danno all’Italia la capacita’ di attrarre un turismo culturale di cui il nostro paese trae grande beneficio”, conclude Spini.

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