La Nazionale di Ventura come la Fiorentina di Pioli. Due squadre gemelle che non riescono a mettere in difficoltà gli avversari. Il problema inizia dalla fase di rilancio con i centrocampisti non riesco a fare meglio di scambi corti, in orizzontale senza riuscire mai a verticalizzare in tempi brevi, se non dopo che gli avversari siano riusciti a coprire tutti i buchi.
Il motivo? Il primo di tutti che i nostri ragazzi (Nazionale e Fiorentina) non si sacrificano abbastanza nell’andare a occupare gli spazi liberi sapendo che il passaggio potrebbe anche non arrivare. Pazienza, può accadere con il rischio di una corsa inutile. Ma sta nel gioco. Quindi, per paura di trovarsi in difficoltà è meglio appoggiare in orizzontale al compagno più vicino. Così per quattro o cinque passaggi con gli avversari che hanno così raggiunto la postazione per bloccare gli avversari.
La colpa? Dei giocatori che hanno paura di fare brutte figure e che non si sentono in grado di rientrare velocemente in caso di necessità. Esempio: Binaghi nel primo gol della Roma. Dell’allenatore sicuramente che non riesce a mettere in campo squadre il grado di uscire da questo Tac-toc laterale. Il problema di base sta nel fatto che sembra che allenatori come Ventura e Pioli non sappiano studiare alternative in base alle caratteristiche di giocatori a disposizione.
Lunedì sarà dura per Ventura ma sulla stessa falsariga sarà dura per la Fiorentina di Pioli
L’Italia è stata molle come una mozzarella. Ha patito l’aggressività della Svezia, ha faticato a uscire palla al piede dalla sua area, si è lasciata schiacciare per lunghi tratti, ha consentito che la muscolarità (degli avversari) avesse la meglio sulla (nostra) tecnica. Prevedibile, in fondo. Ma niente di cosa aveva immaginato e promesso Ventura è emerso da un primo tempo di sofferenza pura che ha messo a nudo i difetti di fabbrica degli azzurri. (Leggi Fiorentina)
Candreva e Darmian non hanno saputo spingere ma si sono fatti spingere all’indietro, bassi e lassi: invece sono bastate un paio di incursioni sulle corsie laterali per smascherare le debolezze dei vikingoni, tutti sopra il metro e novanta, tutti abbastanza impacciati nello stretto, se fosse subito entrata la copocciata di Belotti, già, ma non è entrata. Male il giro palla, male Verratti che non sa esprimersi con la maglia della Nazionale agli stessi livelli del Psg, abbastanza anonimo Parolo, impreciso persino De Rossi. E dire che la superiorità numerica a centrocampo avrebbe dovuto avvantaggiarci e incentivare il lavoro offensivo della coppia Immobile-Belotti, piatta come la loro squadra.